L'ergastolano Lorenzo Tinnirello,
al quale fu ordinato di preparare l'esplosivo per le stragi di
Capaci e via D'Amelio, accusato di un centinaio di omicidi,
nelle scorse settimane ha ottenuto un permesso premio di sei ore
dal giudice di sorveglianza di Milano, dopo la relazione di un
operatore del carcere di Opera, secondo il quale Tinnirello, 65
anni, di Palermo, starebbe facendo un percorso critico di
rivisitazione del suo passato. Ma la procura lombarda, diretta
da Marcello Viola, ha impugnato e bloccato il provvedimento
attraverso il ricorso della pm Alessandra Cerreti che sarà
discusso il 30 aprile davanti al tribunale di sorveglianza di
Milano.
La procura nazionale antimafia aveva dato parere negativo
alla concessione del permesso premio e la pm Franca Imbergamo
parla di "indiscutibile pericolosità del detenuto" e
sottolineando che "è provato in sede processuale come gli
esponenti in libertà della famiglia mafiosa di Brancaccio
prendano ordini da esponenti di primo livello della stessa,
detenuti, e tra questi senz'altro deve annoverarsi Tinnirello",
il primo degli stragisti del '92 ad essere ammesso al beneficio
del permesso premio.
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