Non ci stanno i Centri di dialisi
e tornano a fare sentire forte il proprio dissenso rispetto
all'ipotesi dell'imminente firma di un decreto, da parte
dell'assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, che
metterebbe nero su bianco quanto comunicato dal dirigente
Salvatore Iacolino durante l'ultima riunione con i
rappresentanti dei laboratori di analisi, dei centri di
diagnostica, nefrologia e fisioterapia: i 16 milioni di euro in
più per il sistema, pari al 3,5% previsto dai parametri
nazionali inderogabili per il piano di rientro che vincola la
Regione e al cospetto dei problemi emersi per il nuovo
tariffario nazionale, sono stati messi a disposizione solo dell'
aggregato 315 milioni, di cui fanno parte Laboratori analisi,
riabilitazione ecc. Non un euro per i Centri di dialisi.
"Siamo esterrefatti e basiti - protestano le sigle
rappresentanti dei Centri dialisi - Ci sentiamo traditi dopo
tanto lavoro fatto assieme agli uffici dell'assessorato alla
Salute nel corso di una quindicina di incontri, a questo punto
buttati al vento. Con i tecnici avevamo avviato un percorso e
pensavamo fosse ormai in dirittura d'arrivo, con una previsione
di tetto al 50% per le due tariffe relative alle metodiche
emodiafiltrative per il biennio 2025-2026 come fase di
transizione verso la chiusura del piano di rientro sanitario che
impedisce alla Regione di investire nel sistema. E invece quel
pur minimo aumento del 3,5% che avevamo concordato in una logica
di collaborazione con la Regione non ci viene garantito. E' un
tradimento vero e proprio. Non accetteremo tale ennesima
mortificazione per un sistema che non solo è salvavita ma è
interamente sostitutivo per la regione. Le tariffe erano ferme
al 2004 ed ora i nuovi Lea li abbassano ulteriormente. Il
sistema è in tilt".
Per Ascea, Adip, ADS e Arcade il 3,5% in più, previsto
dalla normativa nazionale quale aumento per tutto il comparto
della convenzionata esterna, si tradurrebbe in 3,6 milioni di
euro per la Dialisi, con l'aggregato che passerebbe quindi dagli
attuali 102 milioni a 105,6 milioni di euro, cifra ben distante
dai 110 milioni di euro del 2022 e dall'obiettivo a medio
termine di 115 milioni di euro. "Abbiamo chiesto 10 giorni fa un
incontro urgente con l'assessore Faraoni e confidiamo che questo
si faccia al più presto alla luce delle novità ascoltate in
riunione l'ultima volta. Probabilmente c'è stato qualche difetto
di comunicazione all'interno del dipartimento tra i vari livelli
coinvolti nelle trattative. Chiediamo all'Assessore di
interloquire con le associazioni che rappresentano i Centri di
dialisi. Fermiamoci finché siamo in tempo, per evitare gravi
problemi alle nostre strutture con ripercussioni dolorose nei
confronti dei pazienti e della nostra missione salvavita".
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