Malloreddus, ravioli con
formaggio o ricotta, culurgiones con la menta, lorighittas con
la farina di semola rimacinata: sono alcune delle specialità di
pasta fresca semplice o all'uovo che da martedì 4 marzo vedranno
impegnate cinque detenute della sezione femminile del carcere di
Uta.
Promosso dall'associazione Socialismo Diritti Riforme Odv il
corso di formazione "Le mani in pasta", sarà curato dalla chef
Laura Sechi del ristorante "Vitanova" di Cagliari che,
recentemente, ha presentato la cultura culinaria sarda alla
conferenza sulla longevità in Australia.
Il progetto, che si avvale dei prodotti della Crai Sardegna
Supermercati e del sostegno finanziario della Grendi Holding SPA
Benefit, è nato grazie alla collaborazione della Direzione,
dell'Area educativa e della Sicurezza della casa circondariale.
Articolato in cinque appuntamenti di due ore ciascuno, il
programma prevede una parte teorica, finalizzata
all'illustrazione delle caratteristiche delle materie prime
farine, uova, ripieni e una parte pratica con la cottura della
pasta associata ai condimenti. Uno spazio sarà riservato anche
ai dolci. A conclusione del corso sarà rilasciato un attestato.
Ad affiancare la chef Laura Sechi sarà Maria Cristina De Cortes.
"Il progetto - spiega Sechi - non è fine a se stesso, anche
se sono evidenti le caratteristiche educative e culturali che lo
sottendono, a partire dal rispetto delle norme igieniche, vuole
però offrire una opportunità di futuro alle corsiste. Sempre più
spesso gli alberghi dell'isola richiedono personale esterno per
il confezionamento di prodotti artigianali di qualità e la pasta
fresca, specialmente quella tradizionale, è al primo posto.
Acquisire competenze apre alla possibilità di realizzare una
piccola azienda familiare".
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