Con l'Italia ha "un legame di sangue": lo dice in italiano, con la sua voce roca e profonda, Russell Crowe, incontrando i giornalisti prima della sua performance sul palco dell'Ariston, dove si esibisce con la sua band, The Gentlemen Barbers. Sessant'anni il prossimo 7 aprile, l'interprete di A Beautiful Mind e Master & Commander ha sempre coltivato la passione per la musica: "A 16 anni facevo concerti nei piccoli teatri, a 17 anni ho inciso il primo disco. Se mi si chiedeva qual era il mio mestiere, non avevo dubbi: il musicista. Sono 35 anni che faccio cinema, ma la musica c'è da molto prima".
Per lui è un ritorno al festival dove era stato nel 2001, ospite d'onore di Raffaella Carrà, sull'onda del successo del Gladiatore, che gli è valso l'Oscar come miglior attore protagonista. "Di quella occasione mi ricordo la follia, la pazzia di questo luogo, anche la mia vita era piuttosto folle allora. Venivo da Milano, ero stanco morto, allora mi hanno dato un paio di occhiali da sole con le lenti arancione, sembravo Bono, ma ero talmente distrutto che li ho portati per tutto il giorno". La sua canzone preferita? "Sarà perché ti amo" dei Ricchi e Poveri, in gara quest'anno. Crowe racconta di aver "sempre subito una fascinazione per l'Italia. Da adulto ho cercato di tornare a questo legame iniziato con il Gladiatore, fino a scoprire che avevo antenati dall'Italia da parte di mia madre. Mi è stato allora chiaro che c'era una ragione dietro questa forte connessione che sentivo: il legame di sangue".
Sorride e ammette che c'è "un poco confusione" quando si fa cenno alla 'contesa' tra Fidenza (Parma) e Ascoli Piceno sulla cittadinanza di Luigi Ghezzi, suo trisavolo, ma ribadisce di essere "molto orgoglioso" delle sue origini: "Pensate al contributo che l'Italia ha dato e continua a dare al mondo, alla cultura americana, alla stessa Australia, al modo in cui noi improntiamo le nostre abitudini, è davvero profondo, è incredibile come così tanta gente si sia mosse da qui e abbia avuto successo in altri paesi". Il sindaco di Ascoli Piceno gli ha conferito la cittadinanza onoraria, "oggi mi ha regalato una maglietta della squadra con il mio nome e una scatola di olive ascolane: le ho portate alla cucina dell'hotel e il cuoco le ha fritte: perfetto", scandisce ancora in italiano. "Mi hanno anche detto che ci sarà sempre una stanza a disposizione per me nell'hotel nella bellissima piazza del Popolo ad Ascoli". E tornando a parlare di origini, "continuo a ripetere che quello che è fondamentale è di non scordare e non mettere da parte l'umanità. Ricordiamoci che ci sono madri, padri, zii, fratelli che approdano sulle nostre spiagge da situazioni di sofferenze e disperazione. Non dobbiamo mai trascurare l'aspetto umano. Non capisco come siamo stati capaci di inventare qualsiasi cosa e non riusciamo a trovare soluzioni che siano diverse dalla guerra, se non ricorrendo al conflitto armato". Stasera canterà con la band Let Your Light Shine, in attesa dell'arrivo nelle sale, dal 16 febbraio, di Land of Bad, il thriller d'azione di William Eubank, con Liam Hemsworth, in cui interpreta "un operatore di droni, il cui nome in codice è The Ripper". E in attesa del tour che lo vedrà esibirsi nei luoghi culturali più belli d'Italia: il 23 giugno ritornerà al Colosseo da musicista, il 9 luglio nell'anfiteatro degli Scavi di Pompei, l'11 luglio nella piazza di Ascoli Piceno, il 13 luglio nel Palazzo Farnese di Piacenza, il 14 luglio a Varese nei Giardini Estensi, il 16 luglio di nuovo a Bologna, al teatro Comunale, dove è stato l'anno scorso per un'iniziative di beneficenza per le vittime delle inondazioni in Emilia Romagna.
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