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Mahmood, 'la mia paura più grande? Non essere amato'

Mahmood, 'la mia paura più grande? Non essere amato'

"Nel nuovo disco la mia visione dei rapporti". In gara a Sanremo

ROMA, 01 febbraio 2024, 11:04

di Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il festival di Sanremo, Mahmood, lo ha già vinto due volte (tre, considerando anche la vittoria tra i Giovani) con due presenze all'attivo (Soldi nel 2019 e Brividi con Blanco nel 2022). Ora ci torna con Tuta Gold per tentare il tris e battere se stesso. "Ma no, stavolta se vinco mi tirano i pomodori - si schermisce lui, tra lo scaramantico e il timido -.
    E poi questo brano è qualcosa di totalmente nuovo per me. E io ne sono molto orgoglioso, qualunque sarà il risultato finale".
    Sanremo è "sempre una prima volta e ci io andrei quasi tutti gli anni", ma è anche l'occasione per far conoscere il nuovo percorso del 32enne artista milanese che il 16 febbraio pubblica il nuovo album Nei letti degli altri. "Ci sono voluti due anni e mezzo per finirlo - racconta -. Anni in cui sono cambiato molto e sono maturato soprattutto a livello emotivo e nei rapporti con le persone. Prima mettevo più barriere, non so se per timidezza, ora sto cercando di essere più empatico. Questo è il mio viaggio personale". Non a caso ha scelto l'immagine del letto, "un porto sicuro, dove portiamo chi amiamo, dove veniamo traditi o tradiamo. Il letto è dove ho esorcizzato tanti demoni, compresa la paura di non essere amato. È la mia visione a 360 gradi sulle relazioni interpersonali". Una visione intima e introspettiva dove lo spazio personale del letto si fa amplificatore di emozioni comuni. Il microcosmo fatto di lenzuola e cuscini diventa la metafora di una casa in cui potersi rifugiare e dove far sempre ritorno.
    Tuta Gold, il nucleo del disco che "fissa quadri di vita differenti, collegati dal mio modo di raccontare", è un viaggio a ritroso nel tempo. "Torno al passato, a ciò che ha provocato sofferenza, ma che ha avuto anche risvolti positivi perché quei dolori mi hanno fortificato. Rappresenta la maturità emotiva che questo disco mi ha regalato". Nel testo ci sono riferimenti al bullismo vissuto da adolescente ("non so se posso aiutare qualcuno, ma sono il più sincero possibile nel raccontare la mia esperienza"). E - dopo Soldi - anche al padre, con il quale ha avuto un rapporto complicato. "Ma ne riesco a parlare perché l'ho superato".
    Nel disco compaiono alcuni feat. da Tedua a Chiello in Paradiso ("è la prima volta che in un mio brano non canto il ritornello") all'artista francese Angele in Sempre/Jamais.
    Tornando a Sanremo (in lui, dopo la vittoria con Soldi, molti indicano il punto di svolta della manifestazione, "non posso dire io se ho cambiato il festival, so solo che da allora ho iniziato a lavorare tanto"), nella serata delle cover Mahmood si esibirà con Come è profondo il mare di Lucio Dalla, accompagnato dai Tenores di Bitti Remunnu 'e Locu, gruppo storico sardo di canto a tenore, composto da quattro voci maschili soliste. "Come è profondo il mare è una delle canzoni italiane più belle, descrive per eccellenza il senso di libertà. Il mare non lo puoi recintare. Io mi sento libero anche artisticamente: è l'unica cosa che mi permette di fare questo lavoro senza renderlo un lavoro. E poi mi rende felice portare la Sardegna, terra d'origine di mia madre sul palco dell'Ariston".
    Dopo Sanremo, Mahmood porterà la sua musica dal vivo, prima in Europa tra aprile e maggio ("vediamo se dopo l'Eurovision si ricordano ancora di me"), poi in Italia con il tour estivo a partire dal 19 luglio.

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