La prima è stata il Milan, seguita dopo poco tempo da società calcistiche come Inter e Genoa, senza dimenticare Lecce, Juventus e Verona, che hanno deciso di proporlo ai propri sostenitori. E anche il mondo della pallacanestro, con Varese e Libertas Livorno ha avviato una collaborazione 'continuativa e produttiva' nella stessa direzione. Si tratta di 'Connect Me Too', l'iniziativa promossa da Cmt - Communications Meets Translation (società che si occupa di traduzione e interpretariato), il cui perno è l'inclusione nel mondo dello sport. Il target sono i tifosi non vedenti o ipovedenti, ai quali sono rivolte le audiodescrizioni delle partite della loro squadra del cuore.
Di quella che è anche un'app, al momento in fase di test ma che nel corso dell'anno si prevede sarà regolarmente utilizzata dalle società sportive, parla l'ultimo numero del 'Bullone', il mensile dell'omonima Fondazione non profit che, attraverso il coinvolgimento e l'inclusione lavorativa dei B.Liver, ragazzi che hanno vissuto o vivono ancora il percorso della malattia, promuove la responsabilità sociale di individui, organizzazioni e aziende.
Quella offerta ai tifosi con disabilità visive, sottolinea il periodico, è più di una semplice radiocronaca, perchè se condivide la funzione di fare immaginare a chi ascolta cosa accade sul terreno di gioco, fa letteralmente "vivere l'evento".
Permette, infatti, al tifoso di sentire a pieno l'atmosfera dagli spalti, ma al tempo stesso di seguire per filo e per segno cosa accade in campo. "Ciò che il tifoso sente, lo vive nel momento stesso in cui avviene, e l'emozione è questa, essere lì e sentire i cori o l'esultanza del pubblico per un goal", nota Rossella Rosselli del Cmt. Ed ecco che un piccolo dettaglio come il colore della maglia o degli scarpini diventa un carattere distintivo, chiaro e inequivocabile, che facilita la comprensione delle azioni in corso da parte della persona cieca o ipovedente.
A far da apripista su questo servizio è stata il Milan, che già nel 2019 con il progetto 'San Siro per tutti', avviato in collaborazione con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, attraverso l'uso di radiotrasmettitori ha dato un primo approccio all'audiodescrizione e ha quindi consentito ai tifosi con disabilità visive di godersi lo spettacolo andato in scena allo stadio di San Siro, con un racconto unico e dettagliato.
Poco dopo sono seguite Inter, Genoa, Lecce, Juventus e Verona.
Non solo il calcio ha dimostrato interesse per il Cmt, ma anche il basket: la Pallacanestro Varese (serie A) e la Libertas Livorno (serie A2). Con il passare degli anni, il sistema si è sviluppato fino ad arrivare alla produzione, da parte di Cmt, di un'applicazione (che è ancora in fase di test) di cui usufruisce il tifoso ipovedente attraverso il proprio smartphone e cuffie/auricolari.
A inaugurare questa fase di novità in 'Connect Me Too' sono state le partite della Nazionale Italiana di calcio contro Israele e Ucraina. Adesso per il tifoso è necessario soltanto collegarsi a un link, o inquadrare un apposito QR Code per poter sentire l'audiodescrizione fornita da audiodescrittori formati ad hoc. "Il nostro obiettivo è chiaro: permettere a ogni tifoso, nessuno escluso, di vivere lo sport in modo autentico, condividendo l'emozione di ogni momento. Con 'Connect Me Too' non raccontiamo semplicemente un'azione, ma accompagniamo le persone all'interno dell'esperienza' commenta Tony D'Angelo, responsabile esecutivo del progetto.
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