Il Consiglio regionale Veneto ha approvato oggi, a maggioranza, senza voti contrari (37 voti favorevoli e 10 astenuti), il Piano triennale 2024-2026 "Disposizioni per l'inclusione sociale, la rimozione delle barriere alla comunicazione e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni italiana e della lingua dei segni italiana tattile". Era presente l'assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin. Nella stesura del Piano sono state coinvolte le associazioni maggiormente rappresentative. Il relatore Silvia Maino (Lega- LV) ha ricordato alcuni risultati conseguiti nella precedente pianificazione regionale per garantire l'inclusione delle persone sorde, sordocieche o con disabilità uditiva: nel 2021-2022 sono stati organizzati 28 corsi di formazione per gli insegnanti, 36 laboratori inclusivi con i gruppi classe. Con il programma attuativo dell'anno 2023 sono stati avviati 33 corsi di formazione per gli insegnanti specie per quelli di sostegno e curriculari che avevano già in carico alunni con disabilità sensoriale e a seguire gli insegnanti di sostegno in organico che non avevano assegnati alunni con disabilità sensoriale, oltre ai dirigenti scolastici.
Il Correlatore Erika Baldin (M5s) da un lato ha osservato che la legge regionale in materia costituisce indubbiamente un buon esempio di legislazione, dall'altro ha evidenziato come alla normativa non sia stata data piena attuazione. "Vorremmo - ha detto - che il sistema sanitario fosse calibrato a misura delle persone sorde, così come quello dei trasporti. Il bilancio complessivo sulla realizzazione del precedente piano per me ha tinte chiaro- scure: è necessario che quello che si scrive nelle leggi venga poi pienamente rispettato; per questo, il nostro voto sarà di astensione". Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo), rilevando che "nel Piano triennale è stato scritto un libro dei sogni perché il budget stanziato è stato insufficiente", ha chiesto che il diritto all'accesso al lavoro, alla scuola e ai servizi sanitari delle persone con disabilità uditive debba essere pienamente garantito come avviene per le altre persone, attraverso fondi dedicati e l'istituzione di un Tavolo di coordinamento regionale per favorire l'inclusione delle persone sorde. Per Chiara Luisetto (Pd), pur dando atto che il Piano è stato fatto bene, ha chiesto un coordinamento regionale degli interventi per l'inclusione e lo stanziamento di risorse adeguate. Anna Maria Bigon (Pd) ha invocato maggiore attenzione verso le famiglie al cui interno ci sono persone con disabilità uditiva, mentre Lucas Pavanetto (FdI) ha ricordato le tante iniziative realizzate per l'inclusione delle persone con disabilità uditive, plaudendo quindi al lavoro realizzato e sostenendo convintamente il provvedimento.
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