Perse la vita durante un
inseguimento in provincia di Brescia nel 2000 il carabiniere
scelto Massimo Urbano, all'epoca 28enne, originario di Poggio
Imperiale, nel Foggiano. E ieri, 25 anni dopo, il comando
provinciale dei carabinieri e l'amministrazione comunale,
insieme agli alunni di una scuola media e ai carabinieri in
congedo dell'associazione nazionale carabinieri, hanno ricordato
il sacrificio del militare decorato con la Medaglia d'Oro al
valor civile, e a cui è stata già intitolata la caserma dei
carabinieri di Poggio Imperiale, con una targa in sua memoria.
Nella stessa occasione è stato anche commemorato l'appuntato
Damiano Braccia, anch'egli originario di Poggio Imperiale,
esperto artificiere, che perse la vita il 6 marzo del 1981, nel
tentativo di disinnescare un residuato bellico nei pressi dello
scalo aereo dell'aeroporto di
Malpensa, la cui deflagrazione lo travolse in pieno uccidendolo.
Il primo cittadino Alessandro Leggieri ha evidenziato "il
gesto eroico dei due conterranei, invitando i giovani presenti a
riflettere sui temi della sicurezza e del sacrificio, affinché
non venga disperso il loro insegnamento di amore per il prossimo
e per il servizio ai cittadini". Il comandante provinciale, il
colonnello Michele Miulli, ha sottolineato "come il loro
sacrificio serva da esempio a tutti, agli stessi carabinieri,
affinché continuino a dare il massimo per la collettività".
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