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Crac Popolare di Bari: in 7 a giudizio, anche top manager

Crac Popolare di Bari: in 7 a giudizio, anche top manager

A processo ex presidente e vice dg Marco e Gianluca Jacobini

BARI, 07 marzo 2025, 17:20

Redazione ANSA

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Il gup di Bari Giuseppe De Salvatore ha disposto il rinvio a giudizio per sette ex dirigenti della Banca Popolare di Bari (ora Banca del Mezzogiorno) imputati, a vario titolo, per false comunicazioni sociali, aggiotaggio bancario, ostacolo alla vigilanza e anche - per due - maltrattamenti e lesioni personali nei confronti dell'ex Chief Risk Officer Luca Sabetta. A processo, che inizierà il prossimo 5 giugno davanti ai giudici della seconda sezione collegiale B del Tribunale, finiscono dunque Marco e Gianluca Jacobini (rispettivamente ex presidente del cda e vice direttore generale), l'ex direttore generale Vincenzo De Bustis Figarola, l'ex ad Giorgio Papa e gli ex dirigenti Elia Circelli, Gregorio Monachino e Nicola Loperfido. Prosciolto invece l'ex presidente del collegio sindacale Roberto Pirola, per il quale la stessa Procura aveva chiesto il non luogo a procedere. Marco Jacobini e De Bustis sono i due top manager ai quali sono contestati anche lesioni e maltrattamenti.
    Nel processo sono costituite centinaia di parti civili, soprattutto ex risparmiatori e azionisti dell'istituto. Ma tra queste ci sono la stessa Banca del Mezzogiorno (riconosciuta anche come responsabile civile), Bankitalia, Consob, Codacons e Comune di Bari. Gli episodi di falso sarebbero stati commessi tra il 2016 e il 2018, con i dirigenti che - secondo l'accusa - avrebbero sopravvalutato il patrimonio acquisito dalla fusione con Banca Tercas per "occultare le perdite" con "l'intenzione di ingannare i soci e il pubblico al fine di conseguire un ingiusto profitto", come si legge nell'imputazione. Ma non sarebbero stati nemmeno inseriti nel bilancio del 2016 accantonamenti da 42 milioni in modo da far apparire "un utile inesistente", così come inesistente sarebbe stata la liquidità da 500 milioni indicata nel 2017. Tra il 2016 e il 2019 sarebbero poi state diffuse false informazioni per occultare operazioni che avrebbero minato la stabilità patrimoniale della banca. Da una parte di questa inchiesta è nato lo stralcio per il quale Marco e Gianluca Jacobini sono già a processo per falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza e falsi prospetti sociali.
   

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