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Nel Tarantino il rito dell'Ultima cena è un incontro tra culture

Nel Tarantino il rito dell'Ultima cena è un incontro tra culture

A tavola ragazzo del Camerun e donna ucraina fuggiti da guerra

FRAGAGNANO, 06 marzo 2025, 15:00

Redazione ANSA

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La chiesa del Carmine di Fragagnano, nel Tarantino, domenica 16 marzo si animerà con il tradizione del rito dei Santi che prevede un altare appositamente allestito, attorno al quale quest'anno si sistemeranno nove partecipanti richiamando così l'immagine dell'Ultima cena. E in questa 18esima edizione, esprimendo il senso più profondo dell'accoglienza e dell'inclusione, ci saranno due volontari d'eccezione, entrambi fuggiti dalla guerra nei loro Paesi d'origine: un ragazzo del Camerun, che ha trovato casa al quartiere Tamburi di Taranto, e una donna ucraina, che da qualche anno vive a Fragagnano.
    L'appuntamento con l'evento organizzato dalla Pro Loco è per le 19. La regia è affidata al regista e attore Alfredo Traversa.
    Si comincia con la lavanda delle mani, che rappresenta la purificazione spirituale, seguono la chiamata dei Santi e la disposizione attorno alla tavola. A capotavola siede San Giuseppe, il cui posto è riconoscibile da un bastone fiorito, emblema del miracolo che lo scelse come sposo di Maria. Alla sua destra Maria, alla sinistra Gesù Bambino, seguiti dagli altri Santi.
    San Giuseppe dà solennemente il via al banchetto battendo il bastone sul pavimento e scandendo, con il tintinnio della forchetta sul piatto, l'alternarsi delle tredici pietanze che racchiudono antiche simbologie apotropaiche: dal pane alle fave, dal baccalà ai cavolfiori fritti, passando per le arance e le tipiche 'cartiddati'. I testi recitati sono tratti dalle sacre scritture e dalla tradizione della comunità. L'evento, a ingresso gratuito, si inserisce nell'ambito dell'anno del Giubileo ed è patrocinato dalla presidenza del Consiglio regionale della Puglia e dal Comune di Fragagnano.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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