"Per cambiare servono nuovi modelli
organizzativi e servono competenze. Servono un'economia della
conoscenza, fondamentale per sapere come e dove agire, e una
economia della relazione, che significa non limitarsi a cogliere
il frutto ma a coltivare l'albero". Così il rettore della
Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, intervenendo
all'incontro organizzato da Radici Future, Confindustria Fermo
nell'ambito del Festival Tipicità a Fermo secondo il quale la
crescita per svilupparsi "ha bisogno di un piano strategico che
non sia legato solo al prodotto" perchè "Il futuro non si
prevede, si costruisce".
"Confindustria - ha spiegato nel suo saluto inziale il
presidente Fabrizio Luciani - ha il compito di dare voce agli
imprenditori, rappresentandone le esigenze e creando occasioni
di crescita e confronto. Essere parte di un sistema associativo
forte significa poter incidere sulle politiche economiche,
accedere a strumenti concreti di sviluppo e far sentire la
propria presenza nei mercati".
La rete confindustriale ha permesso di coinvolgere insieme con
il rettore, il direttore di Assica, Davide Calderone, che
rappresenta il settore carni e salumi che vale 9.5 miliardi di
fatturato, il direttore generale della Gerardo Cesari e Leonardo
Da Vinci, Giovanni Lai, e il direttore generale del Banco
Marchigiano, Massimiliano Tombolini.
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