"Dio e i Santi hanno scritto una
storia di bene che ci ha condotto a quella Chiesa locale che
oggi realmente siamo. Questa Chiesa ha, come è logico, luci ed
ombre e per dirla con il Beato Antonio Rosmini, è una Chiesa che
ha piaghe e punti di forza". Con queste parole il vescovo di
Macerata, mons. Nazzareno Marconi.m, ha presentato stamani in
conferenza stampa la sua Lettera pastorale "La realtà è
superiore all'idea", consegnata alla Diocesi in occasione della
quaresima dell'anno santo.
Il documento, frutto della visita pastorale iniziata prima
della pandemia, traccia un percorso di riflessione e azione per
il futuro della Chiesa locale, ispirandosi ai principi della
"Evangelii gaudium" di Papa Francesco.Nel suo intervento, mons.
Marconi ha individuato cinque "piaghe" che rappresentano i
limiti da superare: la tendenza a chiudersi nel proprio ambito
senza collaborare; il mancato riconoscimento delle risorse
ecclesiali come patrimonio dell'intera comunità; una pastorale
basata più sull'abitudine che sulla motivazione; un'eccessiva
centralità della figura del sacerdote; una formazione alla fede
ancorata a schemi tradizionali anziché aperta alla realtà in
trasformazione. "Dobbiamo tutti impegnarci con convinzione per
superare questi cinque limiti della nostra Chiesa - ha
sottolineato il vescovo - tuttavia, un segno di speranza, il
tema di questo Giubileo, è però che possiamo indicare ben 10
punti di forza che durante la visita pastorale ho riconosciuto
presenti in quasi tutte le nostre unità pastorali".
Tra i punti di forza individuati spiccano la fede popolare
vissuta con autenticità, il desiderio diffuso di preghiera, la
vitalità delle aggregazioni laicali e della pastorale familiare,
il ruolo degli oratori e della pastorale giovanile, il dinamismo
del volontariato sociale e della Protezione civile, la crescita
dei diaconi permanenti, il potenziamento della comunicazione
diocesana, la vita comunitaria del clero, l'impegno dei laici
nella lettura e meditazione della parola di Dio e l'evoluzione
dell'azione caritativa della Caritas e delle parrocchie. "La
Speranza, tema di questo Giubileo, per noi è già un po' certezza
- ha concluso mons. Marconi - Non solo siamo una Chiesa
sopravvissuta alla pandemia, ma una Chiesa che ha saputo
interrogarsi sulle sfide del nostro tempo, traendone nuova
consapevolezza, motivazione e unità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA