"Dal Gruppo Fedrigoni è
stato comunicato che ad oggi sono solo 30 i dipendenti ex Giano
in cassa integrazione, in base agli accordi definiti al tavolo
del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Anche se
altrettanti stanno lavorando negli stabilimenti marchigiani,
seppur in modo temporaneo. Ma comunque, fuori dal regime
dell'ammortizzatore sociale". Questo quanto annuncia Valerio
Monti, segretario regionale Uilcom Marche. Dunque, numeri in
ulteriore discesa rispetto agli accordi sottoscritti al Mimit.
Infatti, le ricollocazioni proseguono e dagli iniziali 173
lavoratori della Giano di Fabriano (Ancona), la società attiva
nel ramo della produzione di carta per ufficio chiusa
ufficialmente il 31 dicembre 20024, sono attualmente 30 che
stanno usufruendo della cassa integrazione straordinaria. Sono
oltre 110 i ricollocamenti già avvenuti, la maggior parte nei
siti marchigiani del Gruppo e una minima parte in altri in
Italia.
"Apprezziamo ciò che l'azienda sta facendo, ma non posso non
evidenziare come ci siano stati in queste settimane anche dei
licenziamenti tra gli staff leasing, i somministrati e
dipendenti diretti del Gruppo Fedrigoni, sia a Castelraimondo
(Macerata) che a Fabriano. Certamente, non erano questi i patti
e tutti noi sindacati stiamo vigilando e chiedere spiegazioni
direttamente all'azienda. Resteremo vigili e determinati nel
tutelare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici", prosegue
Monti che torna anche a sollecitare un incontro per definire il
progetto sulla formazione, altro asset previsto nell'accordo
sottoscritto tra azienda e sindacati, "che dovrebbe basarsi su
formazione continua on the job, formazione in aula, intervento
dei Centri per l'impiego, per la riqualificazione dei lavoratori
ex Giano".
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