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In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
A sessant'anni dalla sua
fondazione, la sede bresciana dell'università Cattolica ha
affidato oggi la prolusione al Dies Academicus a Firmin Edouard
Matoko, vicedirettore generale di Priorità Africa e relazioni
esterne Unesco. Una scelta non causale ma che sottolinea
l'impegno dell'ateneo per il suo Progetto Africa, oltre che
quello nel dialogo con il territorio, testimoniato dalla
presenza dell'arcivescovo Pierantonio Tremolada, della sindaca
Laura Castelletti e del presidente dell'Ente bresciano
istruzione superiore Alessandro Azzi.
"Il boom demografico giovanile in Africa potrebbe rivelarsi
la risorsa più preziosa della regione nel prossimo futuro,
quando altre parti del mondo si troveranno ad affrontare
l'invecchiamento della popolazione e la carenza di manodopera"
ha detto la rettrice Elena Beccalli osservando che "l'Europa
stenta a coltivare i potenziali benefici di questa vicinanza
strategica. Una situazione a tinte fosche nella quale la chiave
di volta potrebbe diventare l'educazione".
"L'Africa è la seconda regione a più rapida crescita
mondiale dopo l'Asia, con ben 41 Paesi in forte ascesa" ha
ricordato Matoko, anche se "sussistono motivi di preoccupazione,
come rivelano le statistiche ufficiali sulla povertà. Un terzo
della popolazione africana vive ancora al di sotto della soglia
di povertà, mentre più della metà non ha accesso
all'elettricità" ancora "più del 50% percento della popolazione
è giovane" ma "un terzo della popolazione adulta è ancora
analfabeta" con "barriere sociali e culturali all'educazione di
base, specialmente per le ragazze". Ora 98 milioni di bambini
giovani non hanno accesso a educazione primaria e secondaria,
il che, secondo Beccalli, una "catastrofe educativa".
Al momento, la Cattolica ha 123 progetti attivi con 40 Paesi
africani, di cui 10 a Brescia, e con il progetto Africa intende
ampliarli, incrementando anche i percorsi didattici a distanza
realizzati in collaborazione con università africane, e
integrando sempre più con i percorsi di studi anche esperienze
di volontariato per gli studenti. "La nostra grande aspirazione
- ha sottolineato Beccalli - è diventare l'Università europea
con la più rilevante presenza in Africa, nell'ottica di un
arricchimento vicendevole, per la formazione integrale delle
persone e la promozione della pace". Importante il ruolo che può
avere Brescia con la sua struttura simile a quella dei campus
americani e una vocazione all'apertura, dimostrata dal 50% di
studenti stranieri al corso di Business and Finance e dai 166
studenti stranieri in totale.
In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
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