È un percorso durato circa dieci
anni, dal 1920 al 1930, quello dell'Art Déco ma ha rivoluzionato
i canoni estetici non solo nell'arte anche nella moda, nel
cinema, nell'architettura decretando l'ingresso nella modernità.
A Palazzo Reale di Milano lo si può ripercorrere grazie alla
mostra 'Art Déco. Il trionfo della modernità', in programma da
domani e fino al 29 giugno. Il progetto è promosso dal Comune di
Milano e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, e vede come istituzione
partner Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della
manifattura di Doccia. Nel 2025 si celebra il centenario di uno
dei più noti eventi espositivi del Novecento: l'Exposition
internationale des arts décoratifs et industriels modernes,
aperta a Parigi nel 1925.
Un evento che codificò non solo un nuovo gusto estetico
internazionale, diffusosi rapidamente in Europa nel primo
dopoguerra, appunto lo 'Stile 1925' o 'Art Déco', ma che decretò
universalmente il successo delle arti decorative italiane.
"Questa mostra è una specie di cavalcata veloce e molto
affascinante in questi dieci anni - ha spiegato il curatore
della mostra Valerio Terraroli -, perché gli oggetti sono molto
diversi ci sono vetri soffiati, ceramiche, oreficerie,
porcellane, quadri, sculture, arredi. È un'esposizione che tenta
di raccontare in modo affascinante e semplice un percorso
complicato, che durò non più di dieci anni e forse anche meno.
Si tratta di un fenomeno molto breve ma che è stato pervasivo
nella società".
Sono circa 250 le opere in mostra, dai vetri alle porcellane
alle maioliche ai centro tavola, dalle opere d'arte come
dipinti, sculture, oggetti d'arredo, tessuti fino ad abiti haute
couture, accessori, alta oreficeria.
In dieci anni di 'sogno' tutto europeo di 'Art Déco' si
innestano anche creazioni italiane a cui la mostra sceglie di
dedicare particolare attenzione. Nelle sale si susseguono ad
esempio le invenzioni per la Richard- Ginori di Gio Ponti.
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