Durante il boom dei lavori edilizi
con il Superbonus 110 erano diventati merce rarissima. E le
aziende erano corse ai ripari per cercare di reperire i ponteggi
per allestire i cantieri per i lavori delle facciate degli
edifici. Ma in alcuni casi quei ponteggi, seppur nuovi e appena
fabbricati, non avevano la certificazione del ministero. Come è
successo in tre casi scoperti tra Genova e il Tigullio con la
condanna, per tre volte, della rappresentante legale di una
società con sede a Bolzano.
I ponteggi non conformi erano stati scoperti grazie ai
controlli degli ispettori della Asl3, intensificati dopo la
caduta da un ponteggio costato la vita a Davide D'Aprile,
precipitato da 12 metri mentre lavorava in via Cecchi a Genova.
La titolare ha sempre affermato di avere comprato il
materiale in Francia e che per la libera circolazione delle
merci poteva non avere l'omologazione italiana. Un ragionamento
però confutato, tutte e tre le volte, dalla pm Arianna
Ciavattini che ha spiegato come sia stata emanata una circolare
apposita che prevede la particolare l'autorizzazione a tutela
dei lavoratori. La rappresentante legale è stata condannata a
una ammenda tutte e tre le volte.
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