"Lotto, boicotto, sciopero". Non una
di Meno torna in piazza con questo slogan per lo sciopero
transfemminista chiamato per la giornata dell'8 marzo. Tra
fumogeni viola e fucsia, bandiere della pace e per la Palestina,
il corteo a Roma è partito da piazza Vittori per arrivare al
Circo Massimo, passando per il Colosseo. "Siamo marea in tutto
il mondo. In Argentina contro Milei. Negli Stati Uniti contro
Trump e Musk. Siamo ovunque. Siamo contro Meloni Macron, contro
chi vuole spendere soldi in armi e riarmare l'Europa", affermano
le organizzatrici dal megafono. Saranno coinvolti oltre 60 città
in tutta Italia che, durante le diverse iniziative per Giornata
internazionale della donna, si tingeranno di fucsia. Una
manifestazione che vuole essere un grido collettivo contro "la
violenza patriarcale, la guerra e la povertà". "Vogliamo
riversare nelle piazze delle città la nostra rabbia, con tutto
l'amore e la cura per il nostro debordante corpo collettivo",
spiega Non Una di Meno. "Siamo belle, siamo potenti, e siamo più
di 20 mila". È l'annuncio fatto dal megafono dalle attiviste di
Non una Di Meno, organizzatrici del corteo transfemminista che
sta sfilando a Roma, arrivando al Colosseo.
"Una giornata di sciopero transfemminista molto importante,
uno sciopero contro tutti i lavori precari, sottopagati e al
nero", spiega Serena Fredda di Non una di meno, quanto alle
misure annunciate ieri dal governo riguardante l'introduzione
del reato di femminicidio e l'aumento delle pene, l'attivista ha
precisato: "È una mossa propagandistica. Una mossa calata
dall'alto senza un confronto con i centri antiviolenza, con chi
lavora tutti i giorni contro la violenza sulle donne. Il
femminicidio è solo la punta dell'iceberg, bisogna impegnarsi
per eliminare la discriminazione che riguarda le donne dalla
scuola al lavoro. Su questo il governo che sta facendo? Passi
indietro".
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