MAURO GAROFALO, LA TIGRE E L'USIGNOLO
(NOTTETEMPO, PP 156, EURO 16,50). Intimo e commovente, il nuovo
romanzo di Mauro Garofalo, La tigre e l'usignolo, è dedicato a
un'amico che non c'è più. Ricordi, narrazioni, appropriazioni,
sguardi, raccontano la storia di Alberto che si è impiccato in
un parco in mezzo alla primavera. A farlo rivivere sono le
persone che lo hanno incontrato in qualche tappa del suo
cammino. La runner che una mattina
lo ha trovato appeso a un albero, il poliziotto fuori servizio
che quel giorno non si aspettava di incrociare quella "brutta
storia", il ferramenta ignaro dell'uso della corda che gli ha
venduto e gli amici di sempre con le loro partite a pallone. La
sorella, i genitori, il pugile con cui Alberto si allenava,
combattendo le ombre che pesano
sul cuore.
Ispirato a Cristina Campo e alla sua raccolta di poesie La tigre
assenza, il libro si interroga su cosa resta di noi quando non
ci siamo più. Una corda tesa, un sorriso, la malinconia per non
aver detto tutto quello che volevamo, per quell'amore che
avremmo potuto seguire, e invece.
La tigre e l'usignolo diventa "un inno ai giorni che abbiamo a
disposizione" e alla vita. Non è un'indagine sulla perdita, è
una storia di metamorfosi, recupero e riscatto, dedicato alla
memoria di un amico. Perché fino a quando il nostro nome verrà
raccontato, di noi resterà traccia nella trama del mondo.
Garofalo - che vive a Milano ma è nato a Roma e cresciuto in
Maremma, è autore di romanzi per adulti e ragazzi, l'ultimo è Il
mago dell'aria (Mondadori), ed è specializzato in reportage
ambientali - presenterà La tigre e l'usignolo, pubblicato da
Nottetempo, il 10 marzo alle 18.00, alla libreria Spazio Sette a
Roma con Neri Marcorè.
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