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Open Dialogues, rapporti buoni Usa-Fvg ma occorre diversificare

Open Dialogues, rapporti buoni Usa-Fvg ma occorre diversificare

Seconda mattinata con economisti e industriali

UDINE, 07 marzo 2025, 18:21

Redazione ANSA

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Gli Stati Uniti, la Nato e le relazioni economiche fra Fvg e Usa sono stati al centro della seconda mattinata di Open Dialogues 2025, l'evento ideato dalla Camera di Commercio Pordenone-Udine con The European House Ambrosetti e la direzione scientifica di Federico Rampini.
    Proprio Rampini, nel suo intervento, ha spiegato che "Trump nel 2016 si poteva definire un cigno nero, come si definiscono quegli eventi altamente improbabili che ci colgono impreparati: nemmeno lui credeva alla sua vittoria. Nel 2024 invece era fiducioso di vincere. Siamo al "rinoceronte grigio" che non è un'anomalia come il cigno nero, ma è talmente grosso e inquietante che preferiamo ignorarne l'esistenza;quando arriva ha un impatto sconvolgente". Rampini ha spiegato che "a inizio millennio le economie americana ed europea si equivalevano: oggi quella degli Usa vale il 40% in più: significa crescita, occupazione, benessere".
    Secondo Alessandro Terzulli, chief economist di Sace, si prevede a livello nazionale per l'export un +3% nel 2025 e un +2,4% nel 2026, "numeri buoni considerando il contesto, dopo la stasi dell'ultimo biennio", ha detto. "Ci sono però dei rischi a ribasso, derivanti dalle restrizioni al commercio che saranno imposte probabilmente nei confronti dell'Ue", ha precisato.
    Occorre dunque diversificare ulteriormente l'export dell'Italia.
    Sace individua 14 mercati "gate", verso cui può fare da apripista per le imprese: Messico, Brasile e Colombia, Cina, India, Vietnam e Singapore, Serbia e Turchia, Egitto, Marocco e Sudafrica e due mercati mediorientali come gli Emirati Arabi e l'Arabia saudita.
    Per il presidente del Niaf, Robert Allegrini, "senza o con Trump, il rapporto fra Fvg e Usa continuerà ad andare avanti".
    Il Fvg, ha aggiunto, per gli statunitensi è "un luogo affidabile, dove le leggi sono rispettate" e ha ricordato che sono moltissimi gli italoamericani nel Governo degli Usa con cui Niaf collabora e che sicuramente garantiranno anche in futuro forti relazioni economiche.
    Camilla Benedetti ha evidenziato che Gruppo Danieli conta più dipendenti all'estero che in Italia. E sui dazi: "Non rappresentano una minaccia per le imprese che sono veramente competitive. Puntando su qualità, servizio e innovazione - ha rimarcato - si possono trovare opportunità anche in contesti sfidanti e incerti come quelli attuai. Fvg e Italia vantano un know how industriale unico. Ciò ci permetterà di rimanere protagonisti se continueremo a investire anche in innovazione e tecnologie".
   

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