Aviano, Vicenza, Camp Darby: i tentacoli informatici del Doge - il dipartimento per l'efficienza governativa guidato da Elon Musk - dagli Stati Uniti arrivano ovunque ci sia una base militare statunitense in Italia e, nell' ambito di una manovra che si spera sia soltanto dettata da una 'spending review', taglia fondi e, nella fattispecie, azzera le carte di credito governativo in uso. O meglio, non le azzera ma lascia sul conto un solo simbolico dollaro.
Nella rete del risparmio, che si è formalizzata in un ordine esecutivo del 26 febbraio, ci sono finiti tutti, civili statunitensi e italiani, dipendenti degli uffici acquisti. Non i militari.
Per quel poco che si sa e si capisce, la sospensione delle provviste finanziarie, come riporta una comunicazione giunta ieri mattina, sarebbe di 30 giorni.
Forse un segnale nei confronti di eventuali spreconi oppure un'azione che, come riporta lo stesso messaggio, ha l'obiettivo di migliorare la trasparenza della spesa federale nell'attesa che diventi operativo un nuovo sistema tecnologico centralizzato in grado di registrare ogni pagamento. Preludio forse anche per una riduzione complessiva del numero di carte di credito. Ad Aviano in particolare sono state congelate temporaneamente le tessere in uso ai soli dipendenti civili, con alcune eccezioni, per una sessantina di persone nei vari uffici acquisti.
La manovra riguarderebbe tutte le basi, appunto. Difatti la comunicazione è arrivata anche a Vicenza diretta ai dipendenti civili americani e italiani degli uffici acquisti della basi Ederle e Del Din. Sospesi dunque anche i conti per le spese minori come cancelleria o rappresentanza, che sono a discrezione di chi ha in uso le carte, senza passare attraverso appalti. Stessa situazione anche per i dipendenti civili americani della base Usa di Camp Darby, tra Pisa e Livorno.
Nel gergo si parla di carte 'freezed' per 30 giorni, un periodo che potrebbe anche consentire all'amministrazione centrale di individuare le spese minori delle singoli basi. Intanto, sono partite formali richieste di chiarimento al governo degli Stati Uniti da parte dei sindacati italiani sul futuro dei dipendenti civili italiani delle basi. Da giorni, infatti, i sindacati sottolineano che i rapporti di lavoro degli oltre 4.000 italiani dipendenti civili degli insediamenti militari statunitensi sono regolati dal contratto nazionale italiano. In pratica, quindi, questi non sarebbero tenuti nemmeno ad effettuare la settimanale rendicontazione sull'attività svolta decisa da Musk. Ma il timore è che sia in vista un demansionamento se non un ridimensionamento degli organici. Due giorni fa sulla propria piattaforma, X, il Doge aveva reso noto di aver disattivato 146 mila carte di 16 agenzie Usa, risultate inutilizzate o inutili.
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