Ricariche elettriche smart e bidirezionali potrebbero far risparmiare ai proprietari di veicoli elettrici in Europa tra 450 e 2.900 euro all'anno contribuendo a incentivare la domanda di e-cars ma mancano incentivi economici chiari per i consumatori. E' quanto evidenzia uno studio pubblicato questa settimana da Eurelectric, l'associazione di categoria che rappresenta gli interessi dell'industria elettrica in Europa, e EY's Global Power & Utilities Sector.
"In questo momento critico, in cui c'è bisogno di una diffusione più rapida delle auto elettriche e in cui una delle principali sfide della diffusione delle auto elettriche è l'accessibilità economica stiamo mostrando una via da seguire: dobbiamo sbloccare il potenziale di flessibilità" dell'elettrico, "le persone possono risparmiare una quantità enorme di risorse", ha spiegato all'ANSA il segretario generale di Eurelectric, Kristian Ruby, secondo cui sarà "molto più economico avere e guidare un'auto elettrica rispetto a un'auto con motore a combustione". Tra le questioni chiave del report figurano la necessità di integrare ricariche intelligenti e bidirezionali - che consentono non solo di prelevare energia dalla rete, ma anche di restituirla - su scala industriale per affrontare le sfide del mercato, in particolare "la congestione" e l'integrazione di energia sempre più intermittente, perché principalmente rinnovabile e legata a fattori non prevedibili.
Tecnologie grazie alle quali le batterie elettriche possono immagazzinare energia in eccesso e rivenderla alla rete nei momenti di picco. "Avremo bisogno di una soluzione per la flessibilità", ha incalzato Serge Colle, Global Power & Utilities Leader di EY, ricordando che "l'Europa è l'unica regione, una grande regione industriale, in cui l'adozione è effettivamente rallentata rispetto a tutti gli altri luoghi del mondo in cui ha subito un'accelerazione". "Non è solo una questione di soldi. Si tratta di standard, di politiche, di permessi, di accesso, di ridurre i rischi degli investimenti.
Quanto al futuro dei combustibili nella transizione dell'automotive, Ruby ha puntualizzato che "l'idea che dovremmo ora vedere l'idrogeno permeare il segmento delle autovetture è una pericolosa illusione perché sarà troppo costosa per il cliente, ma anche per la società. Dobbiamo usare l'idrogeno dove è più necessario perché è molto più costoso dell'elettricità e quindi dobbiamo avere una certa efficienza dei costi nella pianificazione delle infrastrutture future", ha suggerito. "Se si dispone di una fonte di energia incredibilmente costosa e di una molto, molto efficiente in termini di costi, ovvero l'elettricità, allora non si può dire che siano alla pari. Bisogna essere onesti e chiari sulla direzione quando parliamo di neutralità tecnologica nel contesto della neutralità vettoriale".
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