Aumenta la quota di rinnovabili nel riscaldamento e raffreddamento dell'Ue, raggiungendo il 26,2% nel 2023. Lo certificano i dati Eurostat secondo cui la quota è aumentata di 1,2% rispetto al 2022 (25,0%). Le norme comunitarie vincolano gli Stati membri ad aumentare la loro quota media annua di energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento di almeno 1,1% dal 2026 al 2030.
Tra i paesi dell'Ue, la Svezia ha guidato di nuovo la classifica nel 2023 per quanto riguarda le energie rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento, con una quota del 67,1%, seguita dall'Estonia (66,7%). Entrambi i paesi utilizzano principalmente biomassa e pompe di calore. Sono seguiti dalla Lettonia (61,4%), che si affida principalmente alla biomassa. Al contrario, le quote più basse di fonti rinnovabili nel riscaldamento e nel raffreddamento sono state registrate in Irlanda (7,9%), Paesi Bassi (10,2%) e Belgio (11,3%). L'Italia è tra le posizioni più basse con il 21,7%.
Rispetto al 2022, 21 paesi dell'Ue hanno registrato un aumento delle quote di energie rinnovabili utilizzate per il riscaldamento e il raffreddamento. Austria (+8,1%), Malta (+7,5%) e Grecia (+4,9%) hanno registrato i maggiori incrementi tra il 2022 e il 2023. All'altro estremo della scala, si sono registrate diminuzioni in Svezia (-2,7%), Polonia (-2,2%), Slovacchia (-1,1%), Croazia (-1,0 %), Germania (-0,5%) e Lussemburgo (-0,1%).
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