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Draghi rilancia la decarbonizzazione, 'allineare le politiche climatiche'

Draghi rilancia la decarbonizzazione, 'allineare le politiche climatiche'

L'energia al centro del cambiamento radicale dell'Europa

13 settembre 2024, 21:55

Redazione ANSA

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Draghi rilancia la decarbonizzazione,  'allineare le politiche climatiche ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Draghi rilancia la decarbonizzazione, 'allineare le politiche climatiche ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un piano comune per la competitività e la decarbonizzazione dell’economia europea. Mario Draghi guarda alla decarbonizzazione del continente non solo come a una sfida, ma come a un’opportunità per l’Europa. Ma solo se l’Unione europea sarà in grado di coglierla e a patto di "allineare" le sue politiche climatiche a quelle industriali. Altrimenti c’è il rischio che diventi “contraria alla crescita e alla competitività”. 

L’ex numero uno della Bce ha lanciato il monito presentando questa settimana a Bruxelles l’atteso report sulla competitività economica dell’Ue, commissionatogli dalla Commissione europea per gettare le basi del prossimo mandato legislativo. "Se agli ambiziosi obiettivi climatici dell'Europa corrisponderà un piano coerente per raggiungerli, la decarbonizzazione sarà un'opportunità per l'Europa", ha messo in guardia in conferenza stampa al fianco della presidente Ursula von der Leyen. "Ma se non riusciamo a coordinare le nostre politiche, c'è il rischio che la decarbonizzazione sia contraria alla competitività e alla crescita".

A Bruxelles serve un piano congiunto "per la decarbonizzazione e la competitività", a cui proprio von der Leyen dovrebbe guardare quando dovrà presentare il suo piano per l'industria pulita, annunciato tra le priorità dei primi 100 giorni di mandato. Da promotore della prima ora del tetto al prezzo del gas durante la crisi energetica, Draghi ha rilanciato l’idea di un piano che miri a disaccoppiare il prezzo dell'energia derivante dai combustibili fossili da quello delle fonti di energia pulita, facendo leva in particolare sugli strumenti introdotti dalla riforma del mercato elettrico varata a marzo 2023, applicati ai "contratti a lungo termine e i contratti per differenza", estendendoli "progressivamente a tutti gli asset rinnovabili e armonizzati", così da proteggere i consumatori dalla volatilità.

Per aumentare l'adozione dei contratti a lungo termine (Ppa) nel settore industriale, il rapporto raccomanda di sviluppare piattaforme di mercato per contrattare risorse e aggregare la domanda tra i generatori e i consumatori sulla scia degli acquisti congiunti di gas che hanno accompagnato la crisi energetica. Una componente fondamentale per ridurre i costi energetici per gli utenti finali è ridurre la tassazione sull'energia, che può essere raggiunta adottando un livello massimo comune di sovrattasse in tutta l'Ue". Un fronte su cui, viene ricordato, è richiesta "l'unanimità", ma sul quale i Paesi potrebbero pensare a una "cooperazione" rafforzata tra governi che la pensano allo stesso modo.

Sganciare i prezzi dell'energia elettrica dai combustibili fossili è il modo per abbassare i prezzi: quelli industriali sono "diminuiti notevolmente rispetto ai loro picchi" critici durante la crisi energetica ma ancora "2-3 volte quelli degli Stati Uniti" sul fronte industriale, mentre quelli del gas naturale sono 4-5 volte superiori. "Questo divario di prezzo - ha messo in guardia Draghi - è dovuto principalmente alla mancanza di risorse naturali in Europa, ma anche a problemi fondamentali del nostro mercato comune dell'energia". Per l'ex premier italiano le "regole del mercato impediscono alle industrie e alle famiglie di cogliere tutti i benefici dell'energia pulita nelle loro bollette. Le tasse elevate e le rendite catturate dagli operatori finanziari aumentano i costi energetici per la nostra economia", ha spiegato. 

Dal report di oltre 300 pagine il monito ad agire con urgenza per cambiare, "oppure sarà una lenta agonia". Un'urgenza che per l'ex premier vale tra i 750 e gli 800 miliardi di euro all'anno. Come un doppio piano Marshall, nelle cifre dettagliate dall'ex premier, dal valore del 4,7% del Pil continentale. 

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