"Le accuse mosse dalle autorità
russe alla giornalista Stefania Battistini, corrispondente
italiana della Rai, e Simone Traini, cameraman, sono allarmanti,
perché sembrano minare i principi stessi della libertà di stampa
e della trasparenza, che sono fondamentali per garantire una
comunità internazionale informata, soprattutto in tempo di
guerra. Inoltre, la potenziale punizione per queste accuse, fino
a cinque anni di carcere per ingresso illegale, ha effetto non
solo sui giornalisti che lavorano nella regione, ma anche sugli
standard globali di libera informazione". E' quanto hanno
scritto oggi gli eurodeputati Pd in una lettera indirizzata alla
presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"Anche altri giornalisti stranieri sono stati inseriti nella
lista dei ricercati dalla Russia e qeusto suggerisce una
tendenza più ampia a mettere a tacere le voci critiche durante
questo conflitto. I giornalisti italiani sono stati inseriti
nella lista dei ricercati del governo russo, con l'accusa di
aver attraversato illegalmente il confine' con la Russia",
spiegano gli eurodeputati dem.
"L'annuncio è stato dato dal Ministero degli Affari Interni
russo dopo che i giornalisti avevano coperto un'importante
incursione di terra delle forze ucraine in territorio russo
nella regione di Kursk lo scorso agosto. L'Fsb, il servizio
segreto russo, ha aperto un procedimento penale contro
Battistini e Traini, accusandoli di essere entrati in territorio
russo senza visto e di aver effettuato riprese non autorizzate",
continua la lettera.
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