La proposta del ministro del
Made in Italy, Adolfo Urso, di ridiscutere nel prossimo
Consiglio Ue competitività "del 26 settembre il termine del 2026
per rivedere le modalità della transizione" dell'automotive
"all'elettrico è fortemente sostenuta da Forza Italia che, fin
dall'inizio, ha espresso le sue perplessità in merito". Lo
afferma in nota l'europarlamentare di Forza Italia, Salvatore De
Meo, dopo le dichiarazioni del ministro nel fine settimana a
Cernobbio sulla volontà di riaprire il dossier a Bruxelles nelle
prossime settimane.
"Lo stop al motore endotermico, previsto a partire dal 2035,
potrebbe mettere a rischio 70mila posti di lavoro. Per questo è
necessario affrontare la transizione energetica procedendo
gradualmente e nel segno della sostenibilità sociale e
economica", ha messo in guardia, sottolineando che "l'intero
comparto europeo ha registrato un calo nella produzione del 29%
rispetto al 2019 mettendo di fatto in crisi la competitività del
settore".
Secondo l'europarlamentare nella stessa direzione di Urso
vanno le indicazioni dell'ex premier Mario Draghi nel suo
rapporto sulla competitività presentato ieri, "dove ha
richiamato gli Stati membri a una pianificazione della
transizione verde in modo pragmatico e realistico che tenga
conto della sostenibilità e della concorrenza, soprattutto
cinese".
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