(di Mattia Bernardo Bagnoli)
Donald Trump sta considerando
l'ipotesi di ritirare 35.000 truppe americane dislocate in
ambito Nato in Germania e magari di spostarle in Ungheria, paese
ben più affine alle sue politiche. Non solo. Gli Usa, secondo
fonti di stampa svedesi, vogliono anche interrompere la
partecipazione alle future esercitazioni militari in Europa in
ambito Nato, confermando così plasticamente l'intenzione di
disimpegnarsi dal Vecchio Mondo.
"Trump è arrabbiato perché gli europei sembrano spingere per
la guerra", dice una fonte vicina alla Casa Bianca, citata dal
britannico Telegraph, guarda caso dopo lo storico vertice di
Bruxelles in cui l'Ue ha deciso di rafforzare la sua difesa e il
sostegno all'Ucraina. In quest'ultimo caso con l'opposizione di
Viktor Orban. Certo, far migrare i soldati dalla Germania
all'Ungheria non sarà cosa semplice: le basi tedesche ospitano
migliaia di famiglie americane, con infrastrutture costruite in
decenni di permanenza - scuole, abitazioni, ospedali - ma il
presidente ormai non sorprende più nessuno con le sue idee a
volte estemporanee.
L'intenzione degli Usa di ridurre il loro impegno in Europa è
però assodato - poco dopo il suo insediamento Trump aveva
notificato agli alleati Nato l'intenzione di riportare in patria
i 20mila soldati dislocati da Joe Biden dopo l'invasione
dell'Ucraina e di chiedere un "contributo" per quelli restanti -
ed è in parte il motivo per cui l'Unione Europea ha deciso di
varare il piano di riarmo. L'attenzione al momento si sta
concentrando sugli investimenti per l'equipaggiamento (missili,
aerei, navi e quant'altro) benché, da mesi, si sta muovendo
sotto traccia pure il tema degli uomini. La Nato, ad esempio,
sta incoraggiando gli alleati a "cambiare i modelli" di
formazione dei soldati perché
"serve più unità" per affrontare la mutata realtà di sicurezza
in Europa. Con il servizio di leva che non è più un tabù in vari
membri dell'Ue.
Il premier polacco Donald Tusk ha appena annunciato al
Parlamento che l'esercito deve arrivare a 500mila effettivi e
che servirà una riserva corposa. Quindi si punterà su una sorta
di 'mini naia' per dare "un addestramento militare ad ogni
maschio adulto" del Paese, con un piano da definire "entro la
fine dell'anno". Sono misure che costano. E che al contrario
degli acquisti dei mezzi pesano sui bilanci in modo strutturale.
Da qui la necessità di mettere mano al Patto di stabilità
europeo per permettere di affrontare la nuova realtà. Sta di
fatto che varie forme di coscrizione stanno tornando in Europa.
La Lettonia l'ha reintrodotta (dal 2028 7.500 uomini saranno
chiamati ogni anno) e persino la Germania ci sta pensando. Anche
se molti citano il modello ibrido svedese - introdotto dopo
l'annessione della Crimea - come un esempio.
Tutti i diciottenni, infatti, devono presentarsi
(obbligatoriamente) per una valutazione: ogni anno però solo il
5-10% circa sia degli uomini che delle donne prende parte al
servizio militare e vengono reclutati solo i giovani disposti a
farlo. Un'opzione più dolce della vecchia naia, certamente, che
certifica lo stesso la fine di un'era. Lo stesso Emmanuel Macron
ha ventilato ipotesi simili ai francesi e fonti vicine allo
Stato Maggiore di Parigi parlano della necessità di costruire
una riserva di "almeno 300mila uomini".
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