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Fonti, Italia con Berlino sulla riforma del Patto di stabilità

Fonti, Italia con Berlino sulla riforma del Patto di stabilità

Ogni euro per difesa Ue sia contabilizzato anche in ambito Nato

BRUXELLES, 06 marzo 2025, 15:48

Redazione ANSA

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L'Italia accoglie favorevolmente la proposta tedesca per arrivare anche a una revisione organica del Patto di stabilità che, secondo l'Italia, non dovrebbe fermarsi alle materie della difesa, ma comprendere anche altri beni pubblici europei a partire dalla competitività. Lo riferiscono fonti italiane durante lo svolgimento del Consiglio europeo straordinario.
    Le stesse fonti ribadiscono di non apprezzare il nome del Piano 'ReArm Europe' definendolo infelice, visto che non rende merito a quello che si sta facendo: la dimensione della difesa e della sicurezza oggi è una dimensione molto più ampia rispetto a quella delle armi. Per garantire la sicurezza dell'Europa è sempre più fondamentale occuparsi anche di cybersicurezza, di infrastrutture, di ricerca e sviluppo.
    Inoltre, in tema di coesione, Roma in stretto coordinamento con altri Stati membri, è al lavoro per evitare uno spostamento delle risorse di coesione verso il riarmo. L'Italia è infatti contraria a utilizzare per il riarmo europeo i fondi di coesione che devono invece restare vincolati agli obiettivi previsti.
    Inoltre il governo - proseguono le stesse fonti - ha fatto passare la volontarietà sull'utilizzo dei fondi di coesione perché non si oppone al fatto che Stati che stanno al confine con la Russia possano considerare quella una loro priorità, ma sicuramente il governo italiano non intende dirottare questi fondi sull'acquisto di armi.
    Infine, s⁠ul fronte della difesa europea è importante per l'Italia che l'interezza dei fondi previsti sia destinata a spese ammissibili al calcolo delle spese di difesa in ambito Nato. Tutto questo ha un senso se si riesce a creare un meccanismo quasi automatico di riconoscimento delle risorse investite dagli Stati membri Ue nei programmi di difesa europei anche in ambito Nato. L'Italia farà una proposta di lavoro in questo senso affinché la Commissione e il Servizio dell'azione esterna stabiliscano un meccanismo di rendicontazione obiettivo, omogeneo e trasparente di questo tipo di spese. In sostanza, ogni euro in più investito nella difesa europea deve contare ed essere contabilizzato anche in ambito Nato.
   

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