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Morti in carcere a Modena, 5 anni fa 'la strage del S.Anna'

Morti in carcere a Modena, 5 anni fa 'la strage del S.Anna'

L'avvocato: "Una storia che non può essere mai dimenticata"

BOLOGNA, 08 marzo 2025, 12:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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A cinque anni di distanza dalla rivolta in carcere durante la quale morirono otto detenuti, Modena ricorda l'anniversario con due giorni di appuntamenti.
    Oggi "la strage di Modena" trova spazio nelle iniziative per la Giornata internazionale della donna e il clou sarà domani: alle 10.30 è un presidio con deposizione di rose nel piazzale del carcere. Alle 16 nello spazio sociale anarchico libera (via del Tirassegno 7), la proiezione del documentario 'Noi non archiviamo', seguito da un dialogo tra Fausto Gianelli e Sara Manzoli: l'inchiesta sui morti è stata archiviata, ma sulla decisione pende un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Alle 18, 'Giustizia & Cultura (lavorare ad arte)' a cura dell'attore Alessandro Bergonzoni e dell'avvocato Luca Sebastiani, che ha seguito il caso per la famiglia di un detenuto.
    "Sono passati cinque anni da quel giorno - ricorda l'avvocato Sebastiani parlando con l'ANSA - morirono in tutto 13 ragazzi, otto solo a Modena, in quella che ad oggi ricorderemo come la più grande tragedia all'interno di un carcere che la storia dell'Italia repubblicana abbia mai visto. Se le diverse vicende processuali che ne sono scaturite hanno, ad oggi, esiti processuali incerti e per certi versi contradditori, credo che sia l'occasione giusta per ricordare quei ragazzi che sono morti, troppo giovani, mentre erano affidati nelle mani dello Stato. Uno di questi, l'unico che conoscevo prima, era Hafedh, ragazzo brillante, poco più che trentenne che aveva tanta voglia di vivere. Gli ero affezionato e ricevere quella notizia è stato per noi tutti un dramma. Ancor più dirlo ai genitori in Tunisia, che non conoscevo e che nessuno aveva avvisato. Perlomeno, sia pur con qualche anno di ritardo e solo grazie all'aiuto del Comitato e dell'associazione Bianca Guidetti Serra, la salma del loro caro ora riposa a qualche chilometro dalla sua famiglia".
    "La sua storia è stata già raccontata da Luigi Manconi, Daria Bignardi e proprio ieri è uscito il libro di Alessandro Trocino 'Morire di pena', che ne continuerà a parlare", continua l'avvocato. E domani "proveremo a parlarne, nuovamente. Grazie tutti quelli, giornalisti ed attivisti, che da quel giorno continuano a ricordare questa storia e quella di tutti quei ragazzi. Una storia che spero davvero, al di là degli esiti processuali, possa non essere mai dimenticata".
   

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