Agende aperte, più appuntamenti
prenotabili, l'introduzione di liste per la registrazione delle
richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per
sgravare il cittadino dall'onere di ricontattare i servizi di
prenotazione. Sono le misure principali del piano straordinario
per il contenimento dei tempi d'attesta per le prestazioni
sanitarie avviato ad aprile scorso dall'Emilia-Romagna con
risorse, esclusivamente regionali, per 50 milioni. Un piano, ha
di recente tirato le somme il neo assessore Massimo Fabi, che in
un anno ha dato i suoi frutti visto che le prestazioni di
specialistica ambulatoriale dl 2024 sono state un milione e
mezzo in più rispetto all'anno precedente.
Misure sul campo che vanno incontro al quadro immaginato
dalla legge nazionale 'taglia-liste' di cui però solo un decreto
attuativo su sei ha finora visto la luce.
"I primi risultati" del piano straordinario della Regione
"cominciano a essere tangibili", ha affermato l'assessore Fabi
nell'ultima pillola video "Risposte" sui canali web della
Regione. Tangibili "sia sulle prestazioni di diagnostica, sia
sulle prime visite, sia soprattutto su quelle prese in carico di
pazienti che hanno più patologie e che hanno la necessità di
essere visti da più specialisti e frequentemente". Ora,
aggiunge, "la sfida del futuro" è lavorare per "un forte patto"
coi prescrittori, medici di medicina generale e specialisti che
prendono in carico i pazienti.
A gennaio il presidente Michele de Pascale e l'assessore Fabi
avevano ribadito al ministro Orazio Schillaci la necessità che
l'annuncio del taglia-liste si tramutasse "in qualcosa di
concreto" vista la mancanza dei decreti attuativi e di fondi per
le Regioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA