Domenico Lanza, noto come lo
Sceriffo, unico indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi,
sull'Appennino Modenese, ha trascorso fra le polemiche il suo
primo giorno da uomo libero. Dopo essere stato scarcerato (era
stato arrestato per l'accusa di possesso di armi), visto che la
sua casa di Polinago è sotto sequestro nell'ambito dell'indagine
della giovane donna scomparsa, è stato ospitato dal parroco del
paese. Ma gli abitanti si sono sollevati, costringendo il
parroco a trovare un'altra sistemazione protetta. Lo racconta
l'edizione modenese del Resto del Carlino.
Mentre era scattata la caccia all'uomo da parte delle troupe
televisive dei programmi che seguono con attenzione il caso, i
genitori di alcuni bambini della vicina scuola si sono rivolti
alla sindaca. Alla fine lo Sceriffo si è di nuovo spostato.
"Spiace constatare - ha detto al giornale l'avvocato Fausto
Gianelli - come appena assaporata la gioia della libertà, abbia
dovuto fare i conti con l'amarezza delle piccole cattiverie che
alcuni suoi compaesani hanno ritenuto di dedicargli".
Il 31 marzo ci sarà l'udienza per discutere la richiesta di
patteggiamento nel procedimento che lo vede imputato per la
detenzione illegale di armi
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