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Il fratello di Saman Abbas: 'Lo zio la prese, c'erano i cugini'

Il fratello di Saman Abbas: 'Lo zio la prese, c'erano i cugini'

In aula il testimone conferma le accuse: 'Voglio vedere i miei'

BOLOGNA, 07 marzo 2025, 14:09

di Tommaso Romanin

ANSACheck
IL FRATELLO DI SAMAN IN AULA, È IL TESTIMONE CHIAVE - RIPRODUZIONE RISERVATA

IL FRATELLO DI SAMAN IN AULA, È IL TESTIMONE CHIAVE - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tono di voce basso, italiano incerto, risposte monosillabiche e tanti "non ricordo". Ma per quello che ha detto fin qui, nelle prime due ore della sua testimonianza davanti alla Corte di assise di appello di Bologna, il fratello di Saman Abbas ha confermato le accuse contro i suoi familiari, già mosse nel processo di primo grado.

Un racconto che l'accusa ritiene fondamentale per inchiodare la famiglia intera e provare la premeditazione del delitto, ma che i giudici di Reggio Emilia avevano giudicato inattendibile, sottolineando le sue contraddizioni e che per ben 120 volte aveva risposto di non ricordare, quando gli venivano chiesti chiarimenti.

Coperto da un paravento per evitare che incrociasse lo sguardo con i parenti imputati, il giovane testimone, 16enne nel 2021, quando la sorella morì e la sua vita è cambiata per sempre, ha ripercorso con difficoltà gli ultimi momenti della ragazza, interrompendosi quando è arrivato al punto in cui i genitori accompagnarono la 18enne fuori di casa, "l'accompagnarono a morire", come si legge nella sentenza di primo grado che ha condannato padre e madre, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen all'ergastolo, lo zio Danish Hasnain a 14 anni, assolvendo i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz.

Il fratello della vittima ha parlato della rabbia del padre quando fu lui a mostrare, l'ultima sera, le chat di Saman con il fidanzato, ha ricordato il desiderio di lei di andare via dalla casa di Novellara e la richiesta della madre di non farlo. Ha ribadito di aver visto lo zio Danish Hasnain che la prendeva, ha collocato ancora una volta i cugini sul luogo del delitto. Ha detto che poi il padre tornò in casa con lo zaino di lei e che mise le scarpe di Saman in valigia, prima di partire per il Pakistan con la madre Nazia Shaheen, il giorno dopo l'omicidio, il primo maggio 2021. Saman, ritrovata in una fossa a novembre 2022, è stata sepolta scalza, le scarpe sono sparite.

"Ho visto mio zio che prendeva al collo mia sorella, lei camminava, lui era tra la seconda e la terza serra", ha ribadito il giovane pachistano rispondendo alle domande della sostituta pg Silvia Marzocchi sui fatti della sera del 30 aprile, quando Saman uscì per l'ultima volta. C'era qualcun altro? "C'erano i cugini, Noman e Ikram. Ho visto solo la faccia", ha detto. "Se glieli faccio vedere in aula li può indicare?", ha domandato il giudice Pasquale Stigliano. "Non me la sento", ha risposto il giovane testimone, che però ha chiesto, attraverso il suo difensore, di poter rimanere in aula per rivedere i suoi genitori, quando terminerà la deposizione.

Poi cosa successe quella sera? "Lo zio la portò dietro le serre". E dopo? "Mio padre mi disse di stare davanti alla porta, per via delle telecamere". Ma dopo aver visto lo zio prendere per il collo la sorella, non chiese ai genitori cosa stava succedendo? - hanno obiettato pg e giudice - non ne parlò con lo zio in seguito? "Ho sempre avuto paura", è stata la risposta del fratello di Saman. Rientrati in casa, "i miei genitori fecero le valigie". Si sapeva già che sarebbero partiti per il Pakistan il giorno dopo? "No, fu uno choc, non me l'aspettavo. Mio padre mi disse di rimanere con lo zio". E così fu, tanto che entrambi furono fermati alla frontiera ligure, giorni dopo, ma solo il ragazzo fu bloccato, in quanto minorenne, mentre lo zio sarà arrestato a settembre 2021, nei dintorni di Parigi.

"Una testimonianza faticosa - l'ha definita l'avvocato Angelo Russo, che assiste il fratello di Saman come parte civile - sta cercando di ricostruire i fatti per dare il suo contributo. Di sicuro non è sereno, sta accusando i suoi parenti". Poi "quando finirà la sua deposizione ha chiesto di poter assistere all'udienza, come è suo diritto. Vuole vedere i suoi genitori, che non vede da quando sono partiti per il Pakistan. Non ha altri familiari in Italia, vive da solo, in questo momento vive in un motel".
   

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