"Il 17 marzo arriveranno alla
Dozza di Bologna i primi giovani detenuti dalle carceri
minorili, andrò a conoscerli e raccontare le loro storie alla
città perché ci si ricordi che sono poco più che bambini con
storie dolorose, non numeri senza volto. Vogliamo dare risposte
perché ormai il sovraffollamento nelle carceri
emiliano-romagnole non è più tollerabile. Sono strutture vecchie
e inidonee per spazi e servizi in grado di garantire dignità ai
detenuti". Lo ha detto l'assessora regionale al Welfare,
Isabella Conti, intervenendo in commissione per la Parità e per
i diritti delle persone e Cultura dell'Assemblea legislativa.
Sul problema dei 50 'giovani adulti', in trasferimento alla
Dozza di Bologna, è intervenuto anche il Garante regionale dei
detenuti, Roberto Cavalieri: "Una scelta sbagliata, forse
sarebbe stato meglio svuotare il piccolo carcere di Ravenna per
dedicarlo a questi detenuti".
Nel frattempo, la Regione si mobilita per il recupero sociale
dei detenuti e migliorare le condizioni di lavoro degli
operatori di polizia. Tra le misure annunciate, quella di un
Osservatorio regionale sulle carceri che coinvolga le Camere
penali, l'Ordine degli Avvocati e gli enti del Terzo settore per
fare in modo che ci sia un monitoraggio continuo degli esiti
delle politiche che la Regione Emilia-Romagna intende mettere in
campo e delle condizioni di detenuti e operatori di polizia.
Inoltre, l'avvio di un'interlocuzione con il ministero della
Giustizia per cominciare un percorso con le comunità di recupero
in modo che i detenuti tossicodipendenti possano essere
trasferiti e curati, il potenziamento dell'assistenza sanitaria,
nuovi corsi di teatro ed educazione. E ancora, la possibilità di
individuare istituti che possano essere tutti dedicati a
formazione e lavoro.
Infine, l'assessora ha annunciato anche nuovi sopralluoghi,
insieme al presidente Michele de Pascale "in modo che entro
aprile si abbia contezza delle situazioni di tutte le carceri
dell'Emilia-Romagna".
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