BOLOGNA, 03 MAR - "Il problema del sovraffollamento nelle carceri è pressoché ingovernabile, da anni si cercano vie d'uscita ma senza risultati. In Emilia-Romagna negli ultimi tre anni la popolazione carceraria è aumentata di 500 unità, come se fosse nato un nuovo carcere di cui non ci siamo accorti, un carcere virtuale, superando così le 3.800 presenze permanenti.
Una situazione insostenibile, la gestione dei detenuti è sempre più complicata, così come l'attuazione dei percorsi a loro dedicati". Lo ha detto il garante per i detenuti dell'Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, sottolineando anche come "secondo i miei calcoli, un detenuto su tre ha passato l'inverno senza riscaldamento e senza acqua calda".
Cavalieri insieme ai garanti comunali dei detenuti e al presidente dell'Assemblea legislativa, Maurizio Fabbri, ha fatto il punto sui tanti problemi delle carceri della regione, come il sovraffollamento, i suicidi, le strutture fatiscenti e la mancanza di educatori, chiedendo alla politica una svolta. "La situazione è emergenziale - ha sottolineato ancora una volta Cavalieri - bisogna cambiare rotta, il carcere, che piaccia o no, rappresenta una componente della nostra società, se non si dà una possibilità di recupero al detenuto si violano diritti fondamentali, serve, quindi, rilanciare il sistema carcere, a partire dalla sua organizzazione".
Per il garante regionale il carcere di Piacenza è il "peggiore della regione. Non ho visto nessun inserimento al lavoro esterno di detenuti in tre anni. Questo non è accettabile". A Piacenza, ha sottolineato poi la garante Maria Rosa Ponginebbi, "la criticità più marcata riguarda la presenza eccessiva di detenuti con problemi di tossicodipendenza, che sono circa l'80%, e a seguire queste persone c'è un solo sanitario che entra nella struttura un solo giorno alla settimana".
Dal canto suo il presidente dell'assemblea legislativa Maurizio Fabbri ha detto di voler promuovere "una nuova modalità di intervento che veda l'unione di tutte le forze in campo, partendo dagli stimoli che arrivano dal lavoro di osservazione e monitoraggio portato avanti dai garanti a tutela dei diritti dei detenuti. È oramai inevitabile che la politica faccia proprie queste istanze e ricerchi rapidamente soluzioni sia a livello statale che regionale, con anche il coinvolgimento degli Enti locali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA