In occasione dell'8 marzo, i Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi si aprono a due mostre che compongono un itinerario artistico sull'identità femminile contemporanea. Donne disobbedienti o angelicate, vittime di violenza o portatrici di futuro, comunque libere ed emancipate.
Così le vedono tre artisti d'oggi, Danilo Santinelli e Eugenio Gibertini autori di "Atlanti Futuri", e Beatrice Perticaroli in "Uragano". Le due esposizioni, che inaugurano domani, 8 marzo, restano aperte fino al 6 aprile. "Atlanti futuri" è un progetto espositivo che coniuga fotografia e pittura riprendendo gli esempi rinascimentali delle Madonne con finestra che affaccia sul paesaggio. I soggetti sono giovani ragazze, metafora della maternità futura, non biologicamente intesa ma quali madri del mondo a venire, fautrici del domani.
L'accento è posto sul ruolo fondamentale che la donna riveste, o dovrebbe rivestire, nel mondo contemporaneo. Da qui il titolo della mostra "Atlanti futuri", poiché queste giovani donne costituiscono da un lato la mutazione della geografia sociale futura e, dall'altro, come Atlante sono esse stesse che oggi sorreggono il mondo. Gli scatti fotografici di Gibertini si fanno interpreti del modello rinascimentale, dove il paesaggio sottolinea la speranza in un nuovo umanesimo che rimetta al centro l'emancipazione sociale e civile. Le opere di Santinelli sono ritratti pittorici metafora dello scorrimento temporale.
"Uragano" di Beatrice Perticaroli è uno studio sulla donna tra presente, passato e futuro, nelle sue diverse sfaccettature: le difficoltà, il coraggio e le sue infinite anime. Il lavoro prende ispirazione dal libro "Le Disobbedienti" di Elisabetta Rasy, in cui vengono descritte sei figure femminili che nella vita hanno subìto violenze ed ingiustizie ma sono riuscite ad essere libere. Il percorso è suddiviso in 6 sezioni: coraggio, tenacia, resistenza, irrequietezza, ribellione e passione.
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