Dalla "pazzia" della signora Pirandello all'impegno di Tina Anselmi, passando per il coraggio di Franca Viola e l'anticonformismo dell'imperatrice Sissi. Sono alcune delle donne che il teatro racconta nel weekend dell'8 marzo.
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NAPOLI - Siamo nell'Italia del secolo scorso, dove le donne "eccentriche" o di "eccessivo e anarchico temperamento" venivano rinchiuse in case di custodia e cura. Una di loro è nella sua camera, tiranneggia e cerca conforto nell'infermiera-custode che, dal canto suo ne farebbe a meno. È Maria Antonietta Portulano, moglie di Luigi Pirandello, cui Mascia Musy da volto al Ridotto del Mercadante con Una verde vena di follia. Il testo, adattato e diretto da Emanuela Giordano, è tratto dal libro La vena verde (Ed. Iqb) di Alessio Arena, ispirato alle lettere che la donna scrisse al figlio Stefano. "Siamo tutte figlie o nipoti della protagonista, donna di "inopportuna" fierezza, audace esploratrice di fantasie e verità scomode - spiega la regista -. Se fosse nata oggi, Maria Antonietta probabilmente, sarebbe un'artista di strada, una poetessa, Marina Abramovich, Alda Merini o magari una rock star". Con anche Viviana Lombardo. Dal 5 al 9 marzo.
MILANO - Anoressica, in eterno lutto per la morte di due suoi figli, profeta dell'imminente crollo dell'impero asburgico, con una sensibilità dolente e rabbiosa verso le più delicate questioni sociali, dalle sofferenze delle minoranze etniche ai soprusi subiti dal proletariato. Dal testo scritto e diretto da Roberto Cavosi, Federica Luna Vincenti è al Franco Parenti con Sissi l'imperatrice. Ovvero l'inquieta e tormentata vita di Elisabetta d'Austria, donna tanto anticonformista e animata da desiderio di libertà, quanto frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte viennese. Fino a l 16 marzo.
ROMA - "Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto". Così esordiva Paul Julius Moebius, assistente nella sezione di neurologia di Lipsia, in un piccolo scritto del 1900 opportunamente definito un evergreen del pensiero reazionario. "Per giunta - aggiungeva - dopo poche gravidanze decadono e, come si dice molto volgarmente, rimbambiscono". Oggi è Veronica Pivetti a portare al Quirino Gassmann L'inferiorità mentale della donna, che Giovanna Gra ha tratto da quel compendio cucendo insieme bizzarre teorie della scienza e della medicina sull'unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Con Anselmo Luisi, regia Gra&Mramor. Fino al 9 marzo.
VERONA - Prima donna italiana diventata ministra e la prima in assoluto a essere presa in considerazione come presidente della Repubblica, tutta la vita schierata contro le discriminazioni di genere e promotrice di una legge che apriva alla parità salariale e di trattamento per le donne nei luoghi di lavoro. È dedicata all'impegno di Tina Anselmi (1927 - 2016) La Gabriella e le ragazze, pièce diretta da Anna Tringali e Giacomo Rossetto, in prima nazionale al Camploy di Verona, con Eliana Crestani e Benedetta Conte. In scena, le vite intrecciate della partigiana Tina (nome in codice Gabriella), una sindacalista con un segreto che risale agli anni della Seconda guerra mondiale e una giovane intrappolata in un matrimonio con uomo violento. Il 7 marzo.
Agenzia ANSACAGLIARI - C'è una storia vera, quella di Franca Viola, ragazza siciliana che a metà degli anni '60 per prima, dopo aver subito violenza, rifiutò il "matrimonio riparatore". E poi c'è il romanzo di Viola Ardone (ed. Einaudi), candidato allo Strega nel 2022, che da quella vicenda prende spunto. Ambra Angiolini è al Massimo con Oliva Denaro, testo che porta in scena da oltre un anno, per la regia di Giorgio Gallione. Dal 5 al 9 marzo.
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