Tiziano, Caravaggio, Masaccio,
Parmigianino, Artemisia Gentileschi, per finire a sorpresa con
Andy Warhol: oltre sessanta capolavori di Capodimonte sono
approdati alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino, per una
mostra al via il 29 marzo. E' la stessa rassegna che ha chiuso i
battenti al Louvre in gennaio, dopo essere stata inaugurata nel
giugno dello scorso anno alla presenza dei presidenti Emmanuel
Macron e Sergio Mattarella.
Torino e Napoli sono state messe in dialogo a ricordare i
rapporti intercorsi tra i rispettivi regni, come rimarca la
prima sala del percorso espositivo, 'Artisti napoletani per la
corte sabauda'. L'esposizione è significativamente intitolata
'Capodimonte da Reggia a Museo, cinque secoli di capolavori da
Masaccio a Andy Warhol'.
Fra i pezzi più belli, un ritratto di Papa Paolo III e una
Danae di Tiziano, una Crocifissione del Masaccio, un Ritratto di
Giovane Donna del Parmigianino, una Annunciazione di Artemisia
Gentileschi. Ci sono anche alcune ceramiche e argenti, ma la
vera sorpresa finale è proprio l'esplosione di colori del
Vesuvius di Andy Wahrol, acrilico su tela del 1985.
Alla presentazione sono intervenuti oggi il ministro della
Cultura Gennaro Sangiuliano e il governatore del Piemonte
Alberto Cirio, accolti dal presidente della Reggia di Venaria
Michele Briamonte e dal direttore Guido Curto, alla presenza
anche del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Eike
Dieter Schmidt.
"Quella di Capodimonte - ha detto Sangiuliano - è una delle
collezioni più pregiate al mondo, sono entusiasta di questa
iniziativa. I musei sono la geografia identitaria della Nazione
e oggi realizziamo una grande verticale fra Napoli e Torino, due
grandi realtà storiche divise nei secoli passati, che si
uniscono qui. Quando accompagnai il presidente Mattarella al
Louvre ebbi l'idea di portare poi la mostra a Venaria per un
matrimonio culturale fra due grandi realtà italiane".
Il ministro ha sottolineato "lo scambio di idee continuo con
Cirio", e la propria decisione di portare i Musei Reali di
Torino "in prima fascia", il che significa, ha osservato, "più
risorse, più autonomia, e gestione più manageriale": il giusto
riconoscimento, ha notato, per musei che negli ultimi anni hanno
sfiorato i due milioni e mezzo di euro di incassi.
"Essere nella fascia più alta del sistema museale italiano -
ha detto Cirio - ci dà strumenti importanti per promuovere i
nostri beni culturali. Ma per il turismo servono infrastrutture
e ora, con l'apertura del collegamento ferroviario fondamentale
che unisce la Reggia di Venaria con la città e l'aeroporto,
abbiamo fatto in modo che i visitatori possano raggiungere più
comodamente i nostri luoghi d'arte. Per la prima volta
nell'ultimo anno il 52% del turismo piemontese è arrivato
dall'estero, e per noi questo vuole dire avere centrato
l'obiettivo del 10% del pil originato dal turismo".
La mostra, che chiuderà il 15 settembre, coinvolge il
Ministero della Cultura, le Residenze Reali Sabaude, il Museo di
Capodimonte e i Musei Reali di Torino.
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