"Il turismo balneare con 175 milioni di presenze turistiche pari al 39,2% di quelle complessive è uno degli asset strategici della nostra economia. Un settore che in questo momento storico con la crisi internazionale e la guerra commerciale in corso può fornire un importante contributo per la tenuta economica del Paese. Distruggerlo o terremotarlo con una errata applicazione del diritto europeo non solo non è giusto, ma sarebbe un grave errore storico". Lo dice Antonio Capacchione, presidente dei balneari del Sib aderente a Fipe Confcommercio agli Stati generali del Turismo Balneare a Roma.
"La nostra categoria è da tempo al centro del dibattito pubblico del Paese che ha dato luogo a un confronto serrato fra l'Italia e la Commissione europea, tanto che la questione balneare è identificata, oggi, con il nome di una direttiva europea - la Bolkestein" aggiunge. "Siamo di fronte ad una problematica che ha generato persino un conflitto fra, da un lato il Parlamento e le altre Istituzioni nelle quali si esercita la sovranità popolare (Regioni e Comuni), dall'altro l'Autorità giudiziaria amministrativa preposta a controllare il corretto esercizio delle funzioni amministrative" spiega. "Oggi riteniamo che sulla questione balneare sia indispensabile una discussione non strumentale, come purtroppo avvenuto negli ultimi anni, che non riguarda solo gli stabilimenti balneari ma tutte le aziende che operano sul demanio (dai ristoranti ai chioschi; dagli alberghi ai campeggi)" sottolinea. E ricorda che "ben otto governi in quattro legislature hanno prorogato le concessioni demaniali vigenti in vista di una riforma, sempre annunciata e mai effettuata. E' bene sottolineare che questa problematica sinora è stata affrontata in riferimento solo alla durata e alle modalità di rinnovo delle concessioni demaniali marittime, trascurando altri importanti aspetti come quelli relativi alla tutela e salvaguardia della costa o al miglioramento e potenziamento del salvamento". "Riteniamo, invece, che sia necessario che la questione balneare sia esaminata nella sua pienezza e con il coinvolgimento di tutti gli Enti pubblici interessati (Governo, Regioni e Comuni) e la partecipazione anche dei portatori di interesse diversi da quelli da noi rappresentati (ambientalisti e associazioni di consumatori), affinché sia affrontata in riferimento a un orizzonte più ampio della disputa giuridica. Proprio per questo motivo abbiamo organizzato oggi a Roma gli Stati Generali del Turismo Balneare" dice ancora.
Salvini, decreto indennizzi sui balneari entro il 31 marzo
"Il decreto ci sarà entro il 31 marzo, è un impegno che ci eravamo presi e ci sarà". Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini agli Stati Generali del Turismo Balneare nella sede di Confcommercio a Roma annunciando l'atteso decreto attuativo sugli indennizzi ai balneari e ribadendo che "è importante in questi giorni trovare un punto di caduta perché in questi 20 giorni voglio chiudere".
"Ho avuto uno scambio epistolare ricco con la Commissione europea - racconta Salvini - che mi dice come dovrei scrivere il decreto. Con estrema educazione e sobrietà ho fatto rispondere che 'grazie, il decreto ce lo scriviamo noi perché siamo un Paese sovrano'".
Salvini ha anche annunciato che martedì prossimo incontrerà gli operatori e che "l'impegno è dare certezze" e "indennizzi veri" e "non mance" che prevedono per "chi vorrà cedere attività il giusto compenso per quello che è stato fatto". Il punto saldo - secondo il vicepremier - è il "riconoscimento del valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati" e poi "criteri di equa remunerazione" e "rivalutazione degli investimenti".
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