"L'Oliva Ascolana del Piceno
sia in salamoia che ripiena è una Denominazione di Origine
Protetta e come tale è tutelata sia a livello nazionale che a
livello europeo da qualsiasi impiego commerciale diretto o
indiretto per prodotti che non godano di analoga tutela, anche
quando l'uso di parte della Denominazione di Origine Protetta
sfrutti, indebolisca, svigorisca o danneggi la reputazione del
prodotto protetto in quanto Dop".
E' quanto osserva Antonio Centocanti, presidente di Food Brand
Marche, l'associazione produttori dell'agroalimentare Marche,
aderendo in toto alle posizioni già espresse in merito dal
Consorzio di Tutela dell'Oliva Ascolana del Piceno e ribadendo
l'importanza delle produzioni Dop la cui finalità, a beneficio
di produttori e consumatori, consiste nell'individuazione
dell'origine delle produzioni e nella tutela delle
caratteristiche produttive in grado di qualificarle.
Food Brand Marche è tra le prime compagini regionali italiane
ad aggregare sotto un unico brand il mondo dell'agroalimentare
regionale con lo scopo di valorizzare e promuovere in maniera
integrata l'enogastronomia, il turismo e la cultura del
territorio in Italia e all'Estero.
Centocanti aggiunge che, "come da giurisprudenza ormai
consolidata in sede europea in tema di evocazione di
un'indicazione geografica, il consumatore, quando il nome di un
prodotto DOP viene utilizzato anche solo parzialmente
nell'identificazione di un diverso prodotto, è facilmente
portato a fare riferimento a quello a denominazione protetta,
che come tale gode legittimamente di una tutela speciale".
Questo, secondo Food Brand Marche ha come conseguenza un duplice
pregiudizio: "da una parte, per i produttori e gli attori
dell'intera filiera, che vedono vanificata la chiarezza
distintiva del riferimento geografico, e dall'altra per il
consumatore stesso, che viene facilmente indotto quantomeno in
confusione nel momento in cui, davanti allo scaffale, opera
consapevolmente la propria scelta".
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