Qualità, filiere italiane e
certificate sono gli obiettivi di crescita della solida realtà
leader mondiale, che ha portato la Bresaola nei cinque
continenti. "Puntiamo a far diventare Principe un marchio
globale del prosciutto di alta qualità" sottolinea Claudio
Palladi, amministratore del gruppo che comprende anche le
specialità Kings, Val Liona e Gran Brianza.
Numeri in crescita con oltre 256 milioni di euro di fatturato e
più di 17mila tonnellate prodotte con la Bresaola, che assorbe
il 56% dei volumi del gruppo, ma in particolar modo dalla
Bresaola della Valtellina Igp, che raggiunge un +10,4% a volume.
Crescono anche Prosciutto di San Daniele Dop (+9% sul 2023),
Prosciutto di Parma Dop (+36%) e le specialità King's(+9%), tra
cui Val Liona (+10%).
Con la collaborazione di successo avviata con Coldiretti per
valorizzare l'"oro rosso" piemontese all'interno della Bresaola
da filiera 100% italiana, il Gruppo si prepara ora ad ampliare
ulteriormente lo sguardo sui prodotti Dop e Igp e punta
all'export. "In questi ultimi 5 anni - aggiunge Palladi -
abbiamo raddoppiato la produzione, puntando su diversificazione
e sui salumi di alta gamma frutto di processi produttivi
innovativi". Nonostante le problematiche dovute al rialzo dei
prezzi e di reperimento delle materie prime, Rigamonti ha
consolidato la posizione di leader della Bresaola della
Valtellina Igp, arrivando a coprire il 40% delle quote di
mercato, circa 10 punti in più rispetto a 8 anni fa.
A questo si aggiunge il rilancio del marchio storico King's,
che si integrerà sempre più con Rigamonti nel segmento delle
specialità italiane, e di Principe,tornato leader nella
produzione del Prosciutto di San Daniele Dop, con oltre 265mila
cosce prodotte e l'11% del mercato con forte propensione e
all'export e l'obiettivo di diventare marchio globale.
Per sostenere le politiche di sviluppo il Gruppo Rigamonti si
avvarrà deidue nuovi amministratori delegati: Amedeo Vida, ad di
King's e Dario Nucci, ad di Principe".
Prosegue inoltre il percorso avviato dal 2021 con la Carta
delle Bresaole, il primo vademecum per scoprire le differenti
caratteristiche e sfumature di gusto delle varie bresaole, a
seconda delle razze bovine utilizzate e della loro provenienza.
Bene anche la nuova nata, la Bresaola 100% italiana da Fassina
Piemontese, realizzata con Coldiretti, che mette a segno un +
160% a volume e si dimostra punta di diamante della filiera
totalmente italiana che favorisce un'equa valorizzazione del
lavoro degli agricoltori.
"Nella consapevolezza che la filiera italiana rimane una
nicchia. I quantitativi di carne italiana destinati alla
Bresaola -chiarisce Palladi - non saranno mai in grado di
soddisfare l'intero mercato. Senza la materia prima estera non
esisterebbe la Bresaola. Per questa ragione il percorso di
qualità totale nella selezione della carne estera impone una
scelta sempre più attenta di fornitori certificati, anche in
vista del futuro regolamento Ue a gennaio 2026".
Ad oggi, ha sottolinerato Palladi "Rigamonti è l'unica
azienda sul mercato Bresaola a visitare personalmente le
fazendas in Sud America e ad attuare per la carne un controllo
di filiera certificato per l'allevato pascolo e all'aperto
certificato dall'ente terzo CSQA".
Oltre Bresaola della Valtellina IGP, nella carta delle
Bresaole Rigamonti troviamo la Bresaola certificata 100%
italiana 4 IT da razze nostrane (come la Fassona), quella di
Black Angus - da Australia, Usa o UK e quella sudamericana di
Angus. Infine, la Gran Fesa Rigamonti da bovini di razze europee
Charolaise e Limousine.
La bresaola va consumata fresca, entro 24 ore, e mai
direttamente da frigorifero ma a temperatura ambiente:
esattamente come per il vino, la temperatura, è infatti
essenziale per sprigionarne i profumi.
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