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8 marzo: Leardi, "io presidente con volontà e forza d'animo"

8 marzo: Leardi, "io presidente con volontà e forza d'animo"

Dal 2017 guida il Consorzio Pomodorino del Piennolo Vesuvio DOP

NAPOLI, 07 marzo 2025, 10:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Piemontese di nascita, ma napoletana di adozione, laureata in architettura. Cristina Leardi dal 2017 è presidente del Consorzio del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP. Nato nel dicembre 2009 per iniziativa di un gruppo di piccoli imprenditori, il Consorzio, che oggi ha 44 soci, si dedica alla promozione, valorizzazione e tutela di uno dei prodotti simbolo del territorio vesuviano. Cristina è una donna tenace, un simbolo di riscatto e di orgoglio del mondo dell'imprenditoria femminile. "Sono venuta qui - racconta - che avevo tre anni, ci sono rimasta ben volentieri. Con mio marito ho un'azienda agricola, ma nella vita faccio anche altro, mi occupo di certificazioni, lavoro per una multinazionale". "Il mio ingresso come presidente del consorzio - ricorda Cristina - è stato un po' travagliato, fummo costretti ad esautorare il vecchio presidente per una serie di negligenze che ci portarono ad avere una sanzione. Quindi diciamo che mi sono presa questa 'rogna' in un momento abbastanza cupo del consorzio. Sono stata forse una scelta obbligata, perché non c'erano molte alternative. Però col tempo, devo dire che in molti hanno apprezzato il nostro lavoro. Ci siamo riusciti, soprattutto, con la grande collaborazione del vicepresidente del consorzio, Ciro Giordano, che poi è presidente del Consorzio tutela vini del Vesuvio, che ci ha fatto da traino, perché il vino è più avanti di noi. Quindi abbiamo avuto la possibilità di crescere in questi anni e di avere maggiore visibilità". "Ad oggi - aggiunge Cristina - io come presidente credo di essere percepita come una persona che ha le competenze, la forza di volontà e soprattutto la forza d'animo per affrontare i problemi". "Il nostro comparto oggi è in difficoltà, la mancanza di manodopera, i cambiamenti climatici ci hanno penalizzato parecchio. Sono piccole realtà, l'azienda più grande ha sei ettari, ma per quanto riguarda le altre, parliamo di due o tre ettari. Ormai, per stare sul mercato, dobbiamo avere tutti un adeguamento a quella che è la normativa, con una serie di sovrastrutture che diventano veramente pesanti. Quindi il problema maggiore ad oggi è questo.
    Vendere il prodotto non lo è, perché c'è richiesta e non abbiamo neanche tutto il prodotto per soddisfarla, ma tenere in piedi un'azienda oggi, con tutti gli adempimenti che ci sono da fare, diventa sempre più difficile". Cristina Leardi ha voluto fortemente il progetto Pestare, Pomodorino vEsuviano: soStenibilità, nutrAceutica esicuREzza, che si propone di favorire lo sviluppo della filiera del pomodorino del piennolo del Vesuvio sostenibile e con elevati standard qualitativi, attraverso la messa a punto di protocolli di coltivazione con prodotti a basso impatto ambientale. Una parte importante delle attività progettuali riguarderà la selezione di uno o più genotipi da iscrivere al Repertorio Regionale delle Risorse Genetiche a rischio estinzione.
   

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