Aumentano i prezzi globali delle materie prime alimentari: a febbraio rispetto al mese precedente mettono a segno +1,6%, posizionandosi con +8,2% sullo stesso periodo dello scorso anno. A spingerli sono i listini di zucchero, prodotti lattiero-caseari e degli oli vegetali. E' quanto emerge dal nuovo rapporto Fao, che monitora le variazioni mensili dei prezzi internazionali. L'impennata è guidata dallo zucchero, salito del 6,6% da gennaio dopo tre mesi consecutivi di declino, per le preoccupazioni di una probabile riduzione delle forniture globali. I prodotti lattiero-caseari sono aumentati del 4%, la forte domanda di importazioni ha superato la produzione nelle principali regioni esportatrici; per gli oli vegetali, invece, la variazione è del 2% (+29,1% rispetto all'anno precedente), mentre per i cereali è dello 0,7%, aumentati per la scarsità delle forniture nella Federazione Russa e delle preoccupazioni per le condizioni dei raccolti nell'Europa orientale e nel Nord America. I prezzi del mais hanno continuato a salire, mentre calano del 6,8% quelli del riso. Stabili i listini della carne, ma non per pollame e quella suina diminuiti a causa dell'abbondanza dell'offerta.
Arrivano anche le prime previsioni Fao per la produzione mondiale di grano nel 2025, in aumento di quasi l'1%. Sale la stima per la produzione cerealicola mondiale nel 2024 a 2.842 milioni di tonnellate, in leggero aumento rispetto al 2023, con un utilizzo in crescita dell'1%. A calare del'1,9% sono invece le scorte mondiali. Il rapporto stock/use globale dovrebbe scendere al 29,9%, indicando comunque ancora una buna offerta.
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