/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Prime immagini da Solaris, l’osservatorio italiano in Antartide

Prime immagini da Solaris, l’osservatorio italiano in Antartide

Monitora il Sole per cogliere segnali di tempeste geomagnetiche

05 marzo 2025, 10:00

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Ottenute le prime immagini in onde radio ad alta frequenza (fonte: Team Solaris) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ottenute le prime immagini in onde radio ad alta frequenza (fonte: Team Solaris) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo osservatorio italiano in Antartide, Solaris, ha ottenuto le prime immagini del Sole nelle onde radio ad alta frequenza: questo innovativo progetto, ancora nelle fasi iniziali di sviluppo, permetterà infatti di monitorare quelle regioni più ‘turbolente’ dell’atmosfera solare dove hanno origine brillamenti ed espulsioni di massa coronale, la causa delle tempeste geomagnetiche quando raggiungono la Terra.

Solaris è coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, dall’Università di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca nell’ambito del Piano Nazionale di Ricerca in Antartide. Vi partecipano anche l’Università Sapienza di Roma, l’Università di Roma Tor Vergata e l’Università di Roma Tre, insieme ad Agenzia Spaziale Italiana, Aeronautica Militare Italiana, Università Ca’ Foscari di Venezia e Consiglio Nazionale delle Ricerche.

“La possibilità di monitorare, comprendere e prevedere la mutevole fenomenologia solare e il suo notevole impatto con l’ambiente spaziale e il nostro pianeta è una sfida che acquista sempre più importanza”, dice Alberto Pellizzoni dell’Inaf, responsabile scientifico di Solaris. “Vediamo finalmente venire alla luce i primi risultati di un lungo progetto a cui abbiamo lavorato per quasi dieci anni”, aggiungono Francesco Cavaliere e Marco Potenza dell’Università di Milano: “Il lavoro da fare è ancora moltissimo, ma i primi risultati sono di grande soddisfazione, anche in funzione delle scarsissime risorse che abbiamo avuto a disposizione”. La scelta di posizionare gli strumenti in Antartide, nelle basi italiane Mario Zucchelli e Concordia, è stata dettata sia dal fatto che a quelle latitudini l’atmosfera è molto più limpida a causa della bassa umidità, sia dalla lunga permanenza del Sole sopra l’orizzonte nel corso dell’estate antartica, che ne permette l’osservazione per oltre 20 ore al giorno.

Per un monitoraggio continuo durante il resto dell’anno, altri strumenti verranno collocati nell’emisfero settentrionale: innanzitutto sulle Alpi, presso l’Osservatorio climatico Testa Grigia del Cnr, che si trova in Valle d’Aosta a 3.500 metri di altitudine, e poi in Scandinavia e in altre regioni artiche.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza