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Pareti specchio per le comunicazioni del futuro

Pareti specchio per le comunicazioni del futuro

Superfici che giocano con la luce per le telecomunicazioni 6G

24 febbraio 2025, 15:10

di Leonardo De Cosmo

ANSACheck
Ricercatori lavorano alle superfici specchio in laboratorio (fonte: Tie Jun Cui - Vincenzo Galdi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricercatori lavorano alle superfici specchio in laboratorio (fonte: Tie Jun Cui - Vincenzo Galdi) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pareti che, come specchi, sono in grado di riflettere i segnali a piacimento, modificandoli: sono gli innovativi materiali chiamati 'metasuperfici' che si preparano a rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni del futuro, in particolare le comunicazioni 6G. A realizzarle e a descriverle sulla rivista Nature Communications è lo studio internazionale coordinato da Tie Jun Cui dell'Università Southeast in Cina, e condotto in collaborazione con gli italiani Marco Di Renzo, del Centro Nazionale della Ricerca Scientifica francese (Cnrs) e del King's College di Londra e Vincenzo Galdi dell'Università del Sannio.

"Possiamo pensare a queste come superfici come a uno specchio le cui caratteristiche però possono essere modificate attivamente, cambiando il modo in cui riflettono i segnali che le colpiscono", ha detto Galdi all'ANSA. Si tratta di una nuova forma dei cosiddetti metamateriali, ossia materiali con caratteristiche che non esistono in natura, e che in un vicino futuro potrebbero essere integrati nelle nostre città o nelle nostre case per rendere le infrastrutture urbane e industriali più intelligenti ed efficienti. Nelle future trasmissioni 6G, per esempio, potranno essere utilizzati per inviare informazioni e allo stesso tempo per rilevare movimenti o la presenza di oggetti.

In questo contesto i ricercatori hanno ora realizzato delle pareti capaci di modificare a piacimento la riflessione delle onde elettromagnetiche e di determinare allo stesso tempo la direzione di arrivo di un segnale: una soluzione che permette, ad esempio, di focalizzare sempre con grande precisione i segnali inviati da una sorgente in movimento. E' un primo passo importante pensato per le future reti 6G, molto più veloci delle attuali, per garantire una minore dispersione dei segnali elettromagnetici e un'ottima copertura anche agli utenti in movimento.

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