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Prodotto un diamante sintetico più duro di quello naturale

Prodotto un diamante sintetico più duro di quello naturale

Il suo segreto è nella struttura esagonale

05 marzo 2025, 16:32

di Elisa Buson

ANSACheck
Ottenuto un diamante sintetico più duro di quello naturale (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ottenuto un diamante sintetico più duro di quello naturale (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prodotto in laboratorio un diamante sintetico più duro di quello naturale: il suo segreto è nella struttura cristallina a reticolo esagonale anziché cubico, ottenuta sottoponendo un materiale super resistente, la grafite, a un'elevata pressione e poi a una temperatura di 1.527 gradi. Il risultato finale è un diamante che per la sua durezza e stabilità termica sembra molto promettente per diverse applicazioni, dalle perforazioni all'uso nei macchinari fino all'archiviazione di dati. Lo indica lo studio pubblicato su Nature Materials dai ricercatori dell'Università di Jilin in Cina.

Non è la prima volta che nei laboratori prende forma un diamante sintetico più duro di quello naturale: ne esistono già di diversi tipi, ma quello ottenuto in Cina è frutto di un approccio innovativo che finora non era ancora stato esplorato.

Il cosiddetto diamante esagonale (o lonsdaleite) è finito per la prima volta sotto la lente degli scienziati oltre mezzo secolo fa, dopo la sua scoperta nel sito di impatto di un meteorite. Uno studio condotto nel 2016 aveva portato alla creazione di questo tipo di diamante in laboratorio a partire da carbonio amorfo. A distanza di qualche anno, il team cinese ha sperimentato un metodo di sintesi alternativo ed è riuscito a dimostrare per la prima volta che è proprio la peculiare struttura interna del diamante esagonale ad aumentarne la durezza

I dati raccolti dimostrano infatti che il nuovo diamante sintetico è in grado di resistere a una pressione massima di 155 gigapascal rispetto ai 110 gigapascal del diamante naturale. Inoltre il diamante esagonale sintetico può rimanere intatto fino ad almeno 1.100 gradi rispetto ai 900 gradi dei nanodiamanti utilizzati nelle applicazioni industriali. Il diamante naturale può resistere a temperature maggiori, ma solo nel vuoto.

Il prossimo obiettivo dei ricercatori ora è quello di perfezionare ulteriormente la metodologia per arrivare a una produzione su larga scala.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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