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Pagaiando sui dragon boat per lottare contro i tumori e le cardiopatie

Pagaiando sui dragon boat per lottare contro i tumori e le cardiopatie

Donne in prima linea per la campagna dell'Inrc con screening cardiologici gratuiti. Prima tappa a Roma

24 luglio 2024, 11:13

Redazione ANSA

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Dragonboat - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dragonboat - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prevenzione cardiovascolare e oncologica, promozione dell'attività sportiva e sensibilizzazione. Sono questi gli obiettivi del CardioBreast dragon boat festival, la manifestazione promossa dall’Istituto nazionale ricerche cardiovascolari (Inrc) con la collaborazione della Federazione italiana dragon boat (Fidb) che domenica 21 luglio è partita da Roma, dal laghetto dell'Eur, per poi fare tappa a Torino, Firenze e Palermo dopo l'estate

Al Laghetto dell’Eur di Roma, c'è stata una gara amichevole tra equipaggi di dragon boat costituiti da donne operate di tumore al seno che, al termine della regata, hanno condiviso anche le loro esperienze di vita e sportive. Per tutta la mattina, un camper dell'Inrc, ha effettuato screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma, ecocardiogramma, monitoraggio pressorio, monitoraggio della saturazione e controllo del quadro lipidico. Durante la manifestazione distribuito dell’utile materiale informativo sulla prevenzione cardiovascolare e oncologica, realizzato in partnership con le associazioni pazienti che sostengono il progetto: la Fondazione italiana per il cuore (Fipc), il Coordinamento nazionale associazioni del cuore (Conacuore) Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (A.L.I.Ce), la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), l’Associazione nazionale donne operate al seno (Andos), Europa Donna e  Onco Beauty Onlus.  

 

“I dati - spiega il Francesco Fedele, presidente dell’Inrc - dimostrano l’esigenza di gestire i pazienti oncologici e non solo con approcci dinamici e multidisciplinari: di qui l’importanza crescente di discipline come la cardio-oncologia e la psico-oncologia, che consentono una valutazione approfondita e a 360 gradi di tutti i fattori di rischio e di proporre adeguate strategie di prevenzione, incentivando gli screening precoci nonché una correzione degli stili di vita con un’alimentazione equilibrata e un programma di attività fisica e sportiva compatibile con lo stato di salute. Raccomandazioni che valgono non solo per chi ha già patologie ma anche per la popolazione generale. Da qui è nata l’idea di fare squadra con la Fidb e le altre associazioni di pazienti per portare nelle varie regioni Italiane il progetto CardioBreast Dragon Boat Festival”.

 

L’attività fisica esercitata con il Dragon Boat è aerobica, a bassa intensità e lunga durata. Questo tipo di esercizio, se ben condotto, consente di migliorare le funzionalità cardiocircolatoria, respiratoria, metabolica e il tono dell’umore. “I benefici psicofisici di questo sport per le donne sottoposte a mastectomia - sottolinea Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e presidente della Fibd -sono riconosciuti in tutto il mondo, tanto che negli ultimi 20 anni sono nate centinaia di squadre di Breast Cancer Survivors che gareggiano nelle competizioni internazionali e la Federazione Italiana Dragon Boat accoglie e supporta le coraggiose atlete italiane, anche attraverso iniziative come questa”.

 

Le prossima tappe della terza edizione del Dragon Boat Festival

- 21 settembre Torino – Amici del Fiume
- 19 ottobre Firenze – Parco dell’Alberta
- 26 ottobre Palermo – Lega Navale Arenella

L’iniziativa dell’Inrc è nata nel 2022 grazie all’entusiasmo delle Breast cancer paddlers (le pagaiatrici in rosa) che gareggiano in tutta Italia, il crescente supporto di numerose associazioni di pazienti con malattie cardiovascolari e oncologiche, e il contributo incondizionato di Daiichi Sankyo Italia.

Dragon boat, remare al ritmo del tamburo

Il Dragon Boat è uno sport diffuso in tutto il mondo che si pratica su imbarcazioni lunghe circa 13 metri e larghe 1 metro, che possono ospitare fino a 20 atleti (9 metri e 10 atlete/i nel caso della cosiddetta “Small Boat”).  La disciplina prevede che squadre femminili, maschili o miste remino al ritmo di un tamburino che siede a prua, mentre il timoniere, a poppa, mantiene la rotta con una pagaia lunga circa 3 metri. La competizione tra le varie imbarcazioni avviene su un percorso lungo 200, 500 o 1000 metri, con l’obiettivo di tagliare il traguardo per primi. Questa attività nata in Cina da un’antica leggenda risalente a 2000 anni fa, a metà degli anni Settanta è diventata un vero e proprio sport con un regolamento internazionale, e ha iniziato a diffondersi oltre confine. Nel 1990 è stata fondata l’EDBF (European Dragon Boat Federation) su iniziativa di 12 nazioni, tra cui l’Italia. Tutti possono praticare Dragon Boat, purché ciascuno degli atleti coinvolti sappia nuotare

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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