La prevenzione come pilastro della salute collettiva, la riforma dei programmi scolastici per includere salute, alimentazione e sostenibilità, l'importanza delle relazioni sociali, dell'arte e della cultura per il benessere psicofisico, politiche agroalimentari sostenibili attraverso la filiera corta, l'agricoltura biologica, la valorizzazione di borghi e territori rurali, ma anche il turismo esperienziale e sostenibile e, infine, il welfare aziendale. Sono i pilastri sui quali è stata scritta la Carta di Ascoli.
Linee guida rivolte ai governi per migliorare il benessere attraverso un mix di strategie individuate da scienziati, ricercatori, policy maker e intellettuali che hanno sottoscritto la Carta di Ascoli dopo un confronto serrato a InLife-International Quality Life Forum, il primo forum mondiale dedicato alla qualità della vita.
La Carta di Ascoli promuove la prevenzione come pilastro della salute collettiva che passa attraverso politiche sanitarie interdisciplinari e l'educazione a stili di vita sani fin dall'infanzia. Adotta il modello One Health, riconoscendo l'interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e incoraggia la sostenibilità nelle strategie di benessere collettivo. Riconosce il ruolo cruciale dell'educazione nella prevenzione e propone la riforma dei programmi scolastici per includere salute, alimentazione e sostenibilità. Sottolinea inoltre l'importanza delle relazioni sociali, dell'arte e della cultura per il benessere psicofisico, promuovendo politiche che incentivino la socialità e la consapevolezza emotiva. La Carta evidenzia la necessità di mettere in atto politiche agroalimentari sostenibili, sostenendo la filiera corta, l'agricoltura biologica e la regolamentazione della governance alimentare per un equilibrio tra mercato e bene pubblico. Si impegna nella valorizzazione di borghi e territori rurali, considerandoli modelli di sostenibilità e coesione sociale, contrastando lo spopolamento e incentivando la digitalizzazione.
Promuove il turismo esperienziale e sostenibile, che favorisce il benessere umano attraverso l'immersione nelle comunità locali. Ancora, la Carta sostiene il welfare aziendale, proponendo politiche che migliorino il benessere dei lavoratori, bilanciando vita privata e lavoro, prevenendo il burnout e garantendo ambienti di lavoro sani e inclusivi.
Per garantire un futuro equo e sostenibile, la Carta di Ascoli chiede un bilanciamento tra mercato e bene pubblico nella governance del sistema alimentare, la regolamentazione contro la disinformazione in ambito alimentare, il sostegno alle imprese che adottano modelli di produzione responsabili e sostenibili. Un focus è dedicato a Borghi e villaggi, esempi virtuosi di sostenibilità e resilienza sotto la lente. I borghi storici rurali dell'entroterra, in particolare, vengono indicati come un patrimonio non solo per la presenza di luoghi di interesse storico artistico, ma anche come esempio virtuoso di coesione sociale e qualità della vita. La Carta di Ascoli propone preservare e promuovere il modello abitativo dei borghi storici, esempio virtuoso di integrazione con l'ambiente naturale, per riconoscere e valorizzare la cura delle relazioni che rende coese e resilienti le piccole comunità, come fondamentale bene identitario immateriale. E contrastarne lo spopolamento rispettando le caratteristiche identitarie dei luoghi.
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