Se non ci sarà un'inversione di
rotta, l'impatto del tumore al seno nei prossimi 25 anni è
destinato ad aumentare notevolmente con una crescita di circa il
39% delle nuove diagnosi e del 64% dei decessi connessi alla
neoplasia. È il dato che emerge da uno studio condotto dalla
International Agency for Research on Cancer (IARC) e pubblicato
sulla rivista Nature Medicine.
Il tumore al seno è oggi la neoplasia femminile più diffusa:
colpisce ogni anno 2,3 milioni di donne e si stima che 1 su 20
svilupperà il tumore nel corso della vita. La sua diffusione è
però in crescita e, secondo lo studio, se il trend sarà
confermato, nel 2050 i nuovi casi annui saranno 3,2 milioni
mentre i decessi saliranno a 1,1 milioni rispetto ai 670 mila
attuali.
"Ogni minuto, quattro donne in tutto il mondo ricevono una
diagnosi di tumore al seno e una muore a causa della malattia",
afferma Joanne Kim, una delle autrici del rapporto. "E queste
statistiche stanno peggiorando".
Lo studio prevede che l'aumento dei casi riguarderà
soprattutto i Paesi a basso reddito, dove la qualità
dell'assistenza e le probabilità di sopravvivenza alla malattia
sono più basse. A oggi, stima lo studio, nei Paesi ricchi per
ogni 100 donne che ricevono una diagnosi di tumore al seno, 83
sopravvivono alla malattia. Nei Paesi poveri, la percentuale
scende a 44. La differenza, spiega il rapporto, è legato
all'assenza di screening, al ritardo nella diagnosi e alla
mancata disponibilità di una gestione adeguata della malattia.
"I continui progressi nella diagnosi precoce e un migliore
accesso al trattamento sono essenziali per colmare il divario
globale nel cancro al seno e garantire che l'obiettivo di
ridurre la sofferenza e la morte per questo tumore venga
raggiunto da tutti i Paesi del mondo", afferma Isabelle
Soerjomataram, vicedirettore della Divisione Sorveglianza del
cancro dello Iarc.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA