/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

In Italia 64.400 punti di ricarica per e-car, bene in Europa

In Italia 64.400 punti di ricarica per e-car, bene in Europa

Motus-E, meglio di Francia, Germania e Gb. Lombardia al top

ROMA, 05 marzo 2025, 18:35

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La rete italiana delle colonnine per le auto elettriche continua a crescere, con i punti di ricarica a uso pubblico installati a quota 64.391 (+13.713 sul 2023). È quanto emerge dalla sesta edizione dello studio "Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia", lanciato oggi a Key - The Energy Transition Expo da Motus-E che sottolinea come questo risultato, "nonostante il ritardo nelle vendite di auto elettriche, conferma l'Italia tra i Paesi più virtuosi d'Europa nell'infrastruttura al servizio dei veicoli a batteria".
    La Lombardia è la prima regione per punti di ricarica (12.926) davanti a Lazio (6.917), Piemonte (6.151); Roma è la città che conta più punti di ricarica installati (3.117), seconda Milano (1.400) e terza Napoli (1.235). Napoli si conferma la città con più punti di ricarica in rapporto alla superficie, davanti a Torino e Milano. Guardando alla distribuzione per macroaree, al nord si concentra il 57% dei punti di ricarica, al centro il 20% e al sud il 23%.
    I punti di ricarica lungo le autostrade sono 1.087.
    Considerando anche quelli entro 3 chilometri dall'uscita sono 3.447.
    La rete italiana ha raggiunto nel 2024 un'espansione di oltre il 27% e un aumento dei punti di ricarica negli ultimi due anni del 75%. Inoltre ha già il 75-80% di conformità rispetto agli ultimi obiettivi fissati dall'Europa e si attesta davanti a Francia, Germania e Regno Unito nel rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici circolanti e tra punti di ricarica e lunghezza complessiva della rete stradale.
    Insieme al numero totale delle colonnine aumenta anche l'incidenza di quelle a più alta potenza: il 47% dei punti installati nel 2024 è di tipo veloce e ultraveloce, segnando un record assoluto (lo scorso anno rappresentavano il 22% delle nuove installazioni). Per numero di punti di ricarica per chilometro quadrato è Napoli sul gradino più alto del podio (11 punti ogni km2), davanti a Torino (8 punti) e Milano (poco meno di 8 punti).
    Grazie al contributo di Rse, il report include l'aggiornamento dell'analisi spaziale dei punti di ricarica geolocalizzati, da cui emerge che, considerando anche le aree più remote e isolate del Paese, nel 94% del territorio nazionale è presente almeno un punto di ricarica in un raggio di 10 chilometri (86% a fine 2023).
    A livello europeo, con 19 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti, l'infrastruttura italiana si conferma davanti a quelle di Francia (14 punti ogni 100 auto), Germania (8 ogni 100) e Regno Unito (7 ogni 100), conservando il primato anche se si considerano solo i punti di ricarica veloci in corrente continua. "Grazie all'impegno degli operatori il processo di infrastrutturazione del Paese procede spedito ma c'è ancora un importante lavoro da fare per aumentare la capillarità in alcune aree, specialmente nel Mezzogiorno, dove la limitata penetrazione dei veicoli elettrici non agevola i grandi investimenti richiesti, in particolar modo per le colonnine ad alta potenza", osserva il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, auspicando che "vengano estesi i termini per l'utilizzo dei fondi Pnrr ancora disponibili, rivedendo i meccanismi di cofinanziamento per facilitarne l'impiego e supportare la crescita dell'infrastruttura nelle zone meno coperte, facendo leva anche sul prezioso monitoraggio della Piattaforma Unica Nazionale gestita dal Gse".
    Pressi sottolinea l'importanza della collaborazione tra tutti gli attori coinvolti da questo "grande processo di infrastrutturazione del Paese", come dimostra il recente protocollo che siglato con Unem per le colonnine nei distributori di carburante. "Lo stesso approccio andrebbe esteso anche alla semplificazione e omogenizzazione degli iter autorizzativi", aggiunge auspicando "un maggior coordinamento pubblico-privato, anche attraverso l'atteso aggiornamento del Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica (Pnire)".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza