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Piano Ue per l'auto, rimane lo stop ai motori termici dal 2035

Piano Ue per l'auto, rimane lo stop ai motori termici dal 2035

Linee su leasing sociale, elettrificazione flotte aziendali. 'Flessibilità delle multe, sì agli incentivi'

BRUXELLES, 05 marzo 2025, 20:28

Redazione ANSA

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Piano Ue per l 'auto, rimane lo stop ai motori termici dal 2035 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Piano Ue per l 'auto, rimane lo stop ai motori termici dal 2035 - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Incentivi all'acquisto, sia nazionali che europei, leasing sociale ed elettrificazione delle flotte aziendali: queste le misure che Bruxelles promette di mettere in campo nel piano per l'automotive per rafforzare la domanda di e-cars. Il piano non fa passi indietro sullo stop ai motori termici dal 2035 che "crea prevedibilità", ma promette di accelerare sulla revisione del regolamento attesa nel 2026 per sancire il principio di neutralità tecnologica. Entro fine mese l'Esecutivo Ue presenterà una modifica alle norme per calcolare su tre anni, non uno, la conformità agli standard di emissione del 2025, dando flessibilità sulle multe.  Il piano al momento non prevede la mobilitazione di risorse fresche ma assicura che attraverso il programma di ricerca Horizon Europe l'Ue metterà a disposizione un miliardo di euro per il settore automobilistico tra 2025 e 2027. Parte centrale del piano d'azione, come anticipato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è la promessa di presentare entro fine mese una modifica mirata al regolamento sulle emissioni CO2 per calcolare su tre anni (2025-2027), non uno, la conformità agli standard scattati quest'anno sulle vendite, che prevedono di non oltrepassare il limite di 93,6 grammi di CO2 per chilometro percorso a livello di flotta. Bruxelles promette inoltre "un'accelerazione" dei lavori sulla revisione del regolamento, già prevista per il 2026, per tener conto degli "sviluppi tecnologici e dell'importanza di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a emissioni zero", si legge nella comunicazione.


Tra le misure individuate come prioritarie per aumentare la domanda di veicoli elettrici, Bruxelles presenterà nei prossimi mesi le opzioni a disposizione degli Stati membri per sostenere incentivi all'acquisto di e-cars a livello nazionale, studiando anche la possibilità di introdurre "incentivi a livello europeo". Nel 2026, promette la Commissione europea, arriverà una raccomandazione sugli incentivi fiscali e non fiscali per sostenere la domanda. Con una raccomandazione, incoraggerà i governi ad adottare schemi di leasing sociale finanziati dai governi per veicoli nuovi o di seconda mano per le famiglie a basso reddito, sfruttando soprattutto le risorse del futuro Fondo sociale per il clima, un 'tesoretto' che tra 2026 e 2032 mobiliterà 86,7 miliardi per sostenere la transizione. Entro l'anno arriverà una proposta per elettrificare le flotte aziendali, che oggi rappresentano il 60% del parco auto dell'Ue, su cui oggi la Commissione Ue ha presentato una comunicazione non vincolante. Nel piano Bruxelles fa leva sul rafforzamento del sistema infrastrutturale e assicura che renderà disponibile già nel 2025 e 2026, 570 milioni di euro nell'ambito dello strumento per i carburanti alternativi per le colonnine di ricarica. Spazio anche a garantire parità di condizioni con i produttori esteri, l'Ue proporrà "condizioni per gli investimenti esteri in entrata nel settore", promettendo di continuare a vigilare sui maxi-sussidi della Cina alle e-car. 

Ue, 'anticipiamo a fine 2025 revisione degli standard CO2'

 "Non abbiamo tempo da perdere, la revisione del regolamento Ue sulle emissioni di CO2" che prevede lo stop ai motori termici dal 2035 "avrà luogo nel terzo e quarto trimestre del 2025, invece che nel 2026". Lo ha sottolineato il commissario europeo ai trasporti, Apostolos Tzitzikōstas, presentando in conferenza stampa il piano Ue per l'automotive.  Presentando il piano in conferenza stampa, il commissario ha ricordato che "l'industria dell'automotive contribuisce oggi al 7% del Pil dell'Unione europea e" dà lavoro "a circa 14 milioni di dipendenti, direttamente o indirettamente. Ma non si tratta solo di numeri.
Per gli europei, l'industria automobilistica fa parte della nostra storia ed è motivo di orgoglio", ha osservato, sottolineando che "oggi l'industria automobilistica è minacciata: rischi nella catena di fornitura, costi energetici, carenze, protezionismo e mancanza di fiducia nelle forniture importate stanno mettendo sotto pressione il settore". Il piano d'azione presentato oggi - ha assicurato il commissario greco - è "solo l'inizio" del lavoro che la Commissione europea farà per sostenere il settore stretto tra scarsa domanda e minaccia dei dazi statunitensi. 

'Stop motori termici dal 2035 resta, ci atteniamo al piano'

 La revisione del regolamento sugli standard CO2 di auto e furgoni "sarà anticipata alla seconda metà del 2025 ma non toccherà l'obiettivo del 2035" per lo stop alla vendita di veicoli a combustione interna, diesel e benzina, "al quale ci atteniamo. Ciò che faremo sarà valutare la possibilità di aprire la strada a nuove o altre tecnologie" nella transizione dei carburanti post 2035. Lo ha detto il commissario europeo ai trasporti, Apostolos Tzitzikōstas, presentando in conferenza stampa il piano Ue per l'automotive.
"Per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2035 avremmo bisogno di un approccio tecnologicamente neutro", ha puntualizzato, assicurando che i combustibili sintetici, gli e-fuels richiesti dalla Germania, "avranno un ruolo da svolgere e saranno presi in considerazione nell'ambito della futura revisione. Valuteremo inoltre quali altre tecnologie potrebbero ancora avere un ruolo per il raggiungimento degli obiettivi del 2035", ha aggiunto. 

Produzione batterie, 1,8 miliardi in 2 anni dal Fondo Ue per l'innovazione tra 2025 e 2027

 La Commissione europea metterà a disposizione 1,8 miliardi di euro nei prossimi due anni (2025-2027) "per sostenere la produzione di batterie nell'Ue, mobilitando risorse dal Fondo europeo per l'innovazione". E' quanto si legge nel piano d'azione per l'automotive presentato oggi dalla Commissione europea, promettendo di esplorare anche strumenti di "sostegno diretto" alle aziende che producono batterie 'Made in Europe'. Un sostegno che potrebbe essere "combinato" agli aiuti di stato al settore.
Bruxelles ricorda di aver già annunciato finanziamenti fino a "3 miliardi di euro del Fondo per l'innovazione per la produzione di celle per batterie per veicoli elettrici" e che il primo bando da un "miliardo di euro è stato lanciato" lo scorso dicembre. Per rafforzare la capacità di produzione di batterie in Ue, Bruxelles potrebbe considerare di introdurre "requisiti europei", ovvero di produzione Made in Europe', sul contenuto di celle e componenti delle batterie nei veicoli elettrici venduti nell'Ue. 

Ue, 'verso Alleanza industria per veicoli a guida autonoma'

La Commissione lancerà al più presto "un'Alleanza europea per i veicoli connessi e a guida autonoma". E' quanto si legge nel piano d'azione per l'automotive presentato oggi dalla Commissione europea. L'alleanza "plasmerà la prossima generazione di veicoli, concentrandosi su elementi comuni, componenti hardware e software europei condivisi e sulla loro standardizzazione", si legge nella comunicazione in cui Bruxelles stima che la tecnologia di guida autonoma darà valore aggiunto al settore automotive fino a 400 miliardi di euro entro il 2035. Tra le iniziative indicate come prioritarie, la Commissione Ue annuncia un progetto pilota tra 2026 e 2027 dedicato ai veicoli definiti da software e l'ingegneria dell'IA. L'esecutivo comunitario promette di sostenere inoltre il lavoro tecnico in corso degli Stati membri per individuare un possibile candidato per l'elenco dei progetti importanti di comune interesse europeo per veicoli puliti, connessi e autonomi.

 Ue, 'nella revisione auto discuteremo di biofuels e e-fuels'

"Proponiamo di anticipare la clausola di revisione" del regolamento sugli standard CO2 delle auto "principalmente perché è necessario fornire un quadro normativo solido, robusto e prevedibile a tutti i costruttori e all'intero settore". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Stephane Sejourne, in un punto stampa a margine della visita alla fabbrica Renault di Douai, nel nord della Francia. "Elaboreremo le regole già nel 2025 per rivedere i parametri previsti dalla legge, che ci obbligano a prendere decisioni abbastanza rapidamente nel 2026".
Rispondendo a una domanda sul futuro dei biocarburanti, il vicepresidente ha confermato che nel confronto sulla revisione "si porrà ovviamente la questione dei biocarburanti, degli e-fuels e della neutralità tecnologica, saranno al centro delle discussioni. E mi auguro che si possa avviare questa discussione, perché ci permetterà anche di fare il punto sulla concorrenza, sullo stato del mercato internazionale, ma anche sullo stato di avanzamento degli impianti e dell'apparato industriale", ha concluso. 

 Acea, 'bene flessibilità Ue ma ora azioni su domanda'

"La flessibilità proposta" dalla Commissione europea nel piano Ue per l'automotive "per soddisfare gli obiettivi di CO2 nei prossimi anni è un gradito primo passo verso un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione: promette un po' di respiro per i produttori di auto e furgoni" ma "la domanda tanto necessaria e le misure infrastrutturali di ricarica devono ora entrare effettivamente in azione". Lo ha sottolineato la direttrice generale dell'Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea), Sigrid de Vries, commentando il piano d'azione ad hoc per l'automotive presentato oggi dalla Commissione europea.
Accogliendo l'anticipo a fine 2025 della revisione del regolamento Ue oggi prevista per il 2026, in una conferenza stampa de Vries ha suggerito che la revisione dovrebbe essere sfruttata per "affidarsi maggiormente a tecnologie di transizione come le tecnologie ibride o ibride plug-in o" le auto elettriche a "autonomia estesa". L'Ue - ha poi incalzato - "ha davvero bisogno di fare i conti con la realtà nel modo in cui gestisce la trasformazione verde da un lato e la competitività globale, dall'altro". Nel quadro del Dialogo strategico sul futuro dell'automotive l'Acea ha spinto per l'introduzione di un periodo di conformità sui nuovi standard di emissioni scattati quest'anno di cinque anni, più lungo quindi di quanto proposto oggi dalla Commissione europea prevedendone solo tre. Nonostante la flessibilità garantisca "respiro" alla case automobilistiche", per de Vries i "prossimi due anni" - 2025 e 2026 - "saranno molto, molto impegnativi perché vediamo un divario tra la quota di mercato attuale" delle e-cars di circa il 15% mentre dobbiamo "avvicinarci al 25%".

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