Partiranno nel mese di aprile i lavori alla Carrozzeria di Mirafiori, a Torino, per allestire la linea della nuova 500 ibrida. L'avvio della produzione è previsto a novembre. L'obiettivo - spiega Stellantis - è costruire i primi prototipi già nel mese di maggio e iniziare così le attività sviluppo propedeutiche alla messa in produzione. Lo stabilimento si fermerà nel mese di aprile, quando saranno effettuati gli interventi di installazione delle nuove attrezzature e le verifiche impiantistiche. L'attività produttiva della 500 elettrica proseguirà nell'intero mese di marzo e riprenderà poi a maggio.
L'azienda sottolinea che i lavori a Mirafiori "rientrano nelle attività propedeutiche alla realizzazione del Piano Italia, presentato il 17 dicembre al Mimit, che pone il nostro Paese al centro delle strategie del gruppo, attraverso l'aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali, in linea con gli investimenti produttivi e avviando processi di inserimento, aggiornamento e riqualificazione dei dipendenti". Per il ministro Adolfo Urso le notizie su Mirafiori "corrispondono pienamente agli impegni che Stellantis si è assunto con il Piano Italia per investire negli stabilimenti italiani. Sono infatti previste, senza risorse pubbliche, oltre due miliardi di investimenti negli stabilimenti italiani e oltre sei miliardi garantiti alla componentistica".
Nelle fabbriche, però, c'è malumore per il premio di risultato da 630 a 830 euro lordi, annunciato dall'azienda dopo i conti negativi del 2024 che in Borsa hanno portato a un altro calo del 5,21%. A Pomigliano si è fermata la produzione, proteste ci sono state anche a Torino. "E' un premio assolutamente negativo e inaccettabile. Si tratta di un pessimo risultato che si scarica tutto sulle lavoratrici e sui lavoratori che già pagano gli effetti di anni di cassa integrazione in quasi tutti gli stabilimenti", afferma Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil.
Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri sono delusi e chiedono la revisione del meccanismo del contratto specifico di lavoro che porta al calcolo del valore. "Il premio non ci soddisfa anche perché non sono certo i lavoratori i responsabili dei risultati negativi di Stellantis. Migliorarlo nella trattativa in corso per il rinnovo del contratto diventa centrale per recuperare i disastri fatti dal gruppo dirigente" afferma Ferdinando Uliano, numero uno della Fim Cisl.
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